Tassi di interesse e tasse più basse secondo il Codacons

Con lo spread ai minimi dal mese di novembre del 2010 le banche in Italia non hanno più alibi nel senso che dovrebbero abbassare i costi a carico delle famiglie ed imprese. Questa è almeno la posizione del Codacons che, pur tuttavia, crede poco al fatto che le banche italiane possano prendere in tal senso una decisione autonoma. Ed allora, che fare?

Ebbene, secondo l’Associazione dei consumatori e degli utenti è necessario che sia il prossimo Governo, quello che nascerà dopo le elezioni politiche del 2013, a prendersi carico della questione adottando specifici provvedimenti. In particolare secondo il Codacons occorre innanzitutto impedire che le banche continuino ad applicare le “nuove” commissioni sul massimo scoperto.

Associazioni imprenditoriali contestano giudizio Moody’s

Il downgrade di Moody’s sull’Italia rappresenta una valutazione destabilizzante. Ad affermarlo congiuntamente in data odierna sono state le principali Associazioni imprenditoriali del nostro Paese in virtù del fatto che l’Italia è un Paese solido, e che di conseguenza il giudizio di Moody’s è irresponsabile.

In particolare, secondo quanto recita una nota congiunta di Ania, Confindustria, Alleanza delle Cooperative Italiane e Rete Imprese Italia, queste hanno messo in risalto come gli sforzi messi in atto di recente dall’Italia per risanare i conti pubblici abbiano pochi eguali tra i Paesi industrializzati.

Spread Btp-Bund scende a 350 punti base

E’ in netto calo in data odierna, rispetto alla chiusura di venerdì scorso, lo spread tra i Btp italiani ed i titoli di Stato tedeschi sulla curva a dieci anni. Nel pomeriggio, infatti, il differenziale di rendimento si attesta attorno ai 350 punti basi con la “carta” italiana a dieci anni che segna un rendimento sotto il livello del 5,50%. Trattasi di tassi che, seppur elevati, sono di gran lunga più bassi rispetto ai valori record registrati nelle scorse settimane.

Che la situazione sia in miglioramento lo dimostra anche il dato fornito dalla Banca centrale europea (Bce), che la settimana scorsa non ha acquistato titoli di Stato dopo aver ridotto sensibilmente il controvalore degli acquisti anche nella settimana precedente con poco meno di 60 milioni di euro.

Spread Btp-Bund giù su accordo fiscal compact

Torna a scendere in data odierna lo spread Btp-Bund, in area 415 punti base circa, dopo la chiusura di ieri in area 430. Il mercato sembra apprezzare, anche se con un moderato entusiasmo, l’accordo europeo a 25 Paesi sul cosiddetto fiscal compact.

Da segnalare comunque che, oltre alla mancata e scontata non adesione della Gran Bretagna, anche la Repubblica Ceca sul fiscal compact al momento si è defilata a fronte invece dell’adesione in extremis e sofferta da parte della Polonia.

Spread su bund decennale spagnolo massimo storico

Sono aumentati di 13 pb gli spread sul decennale spagnolo sul Bund tedesco, arrivando così a toccare il massimo storico a quota 223,5 punti, in seguito alla notizia riportata da molti giornali spagnoli, secondo la quale l’Unione Europea, il Fondo Monetario Internazionale e il Testo americano stanno progettando un piano di liquidità per la Spagna che comprende una linea di credito per oltre 250 miliardi di euro.

Si registrano rialzi anche per gli spread sui bond a 10 anni greci (+30 pb a 695), portoghesi (+18 pb a 305,7) e italiani (+5 pb a 142 pb).