Questo nel giorno in cui, con decisione unanime, la Banca centrale europea (Bce) ha deciso di lasciare invariato allo 0,75% il costo del denaro in Eurolandia. E così oggi il rendimento del Btp a dieci anni, poco sopra il livello del 4%, si attesta sui minimi da oltre due anni, precisamente sugli stessi livelli del mese di novembre del 2010.
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Intanto, a margine della decisione della Banca centrale europea (Bce), il Presidente Mario Draghi nella consueta conferenza stampa ha affrontato diversi temi a partire da quello relativo all’inflazione che per l’anno in corso nella zona euro è attesa al di sotto della soglia del 2%. Il che significa, in altre parole, che la Banca centrale europea (Bce) ha tutto tranne che la necessità di dover andare ad alzare il costo del denaro nel breve termine.
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Secondo il Presidente della Bce Mario Draghi, inoltre, nell’area euro la crescita economica rimane contenuta a fronte però di un miglioramento delle condizioni del credito che è atteso già durante l’anno in corso. Se così fosse allora le banche dovrebbero tornare ad erogare credito alle famiglie ed alle imprese con meno restrizioni e barriere di accesso rispetto a quanto rilevato sinora dall’inizio della crisi.