I dati che emergono dal rapporto annuale Unioncamere, realizzato sulla anticipazioni del sistema informativo Excelsior che analizza..
Il Rapporto, infatti, revede un calo dell’occupazione nel settore privato pari al 2%, ossia circa 220mila unità . Il calo, tuttavia, non sarà dovuto ai tagli delle imprese conseguenti la crisi economica ma quanto più a una diminuzione di nuove assunzioni: si prevede che durante il 2009 ci saranno circa 700.000 assunzioni in meno rispetto al 2008.
A cambiare, tuttavia, non sarà solo il numero degli occupati ma anche la composizione di essi. Si stima, infatti, he ci sarà un aumento dei lavori qualificati e, in particolare, tra le figure professionali sono in crescita dirigenti, impiegati con elevata specializzazione, tecnici e impiegati delle professioni commerciali. Tale risultato viene associato dal Rapporto ad un incremento della richiesta di personale che possiede la laurea come titolo di studio.
Resteranno invariate rispetto al 2008, invece, le uscite dal mercato del lavoro per pensionamento o scadenza del contratto.
Il Rapporto diffuso da Unioncamere, inoltre, prevede un calo del Pil del 4,2 nel 2009, contrazione che risulterà più evidente nella parte meridionale del paese. Tale dato, infatti, è stato eleborato sulla base di una previsione di un aumento del Pil dello 0,7% nel Nord-Ovest, dello 0,3% nel Nord-Est e di un calo del 4,8 nella restante parte del paese.
Andrea Mondello, presidente di Unioncamere, ha affermato: “Servono politiche adeguate, il risveglio del Sud è una condizione necessaria per lo sviluppo di tutto il Paese. L’Italia sta reagendo alla crisi e il rilancio del Sud è una priorità nazionale“.