Recordati ai massimi da luglio 2011 sopra 7 euro

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Non si ferma la corsa in borsa del titolo Recordati, player made in Italy attivo nel settore farmaceutico. Le azioni Recordati hanno chiuso ieri con un rialzo dell’1,96% a 7,03 euro, raggiungendo un top di giornata a 7,07 euro

Non si ferma la corsa in borsa del titolo Recordati, player made in Italy attivo nel settore farmaceutico. Le azioni Recordati hanno chiuso ieri con un rialzo dell’1,96% a 7,03 euro, raggiungendo un top di giornata a 7,07 euro. Grazie alla performance di ieri, il titolo è salito sui massimi da fine luglio 2011. A mettere le ali alle azioni della storica società farmaceutica fondata a Correggio nel lontano 1926 è stata la mossa del management annunciata venerdì, relativa alla diversificazione geografica e di prodotto.

Venerdì sera Recordati aveva annunciato l’accordo con Lundbeck per l’acquisto di un portfolio prodotti per il trattamento in prevalenza di malattie rare, in commercio negli Stati Uniti. Gli investitori hanno apprezzato e hanno continuato a comprare a mani basse il titolo, che sale praticamente senza soste da inizio ottobre scorso quando quotava ancora in area 5,3 euro. Da allora ha guadagnato il 32,5%.

â–º RECORDATI SIGLA ACCORDO CON ERYTECH PHARMA

L’andamento in borsa del titolo e le mosse della società non sono passate inosservate tra gli analisti finanziari. Ieri Equita Sim ha aumentato il prezzo obiettivo a 7,3 euro da 7 euro, sottolineando che il prezzo di 100 milioni di dollari equivale a un multiplo di 2,5 volte le vendite e che il fatturato aggiuntivo è di circa 30 milioni di euro, ovvero il 4% del totale. Arriva una promozione anche da Banca Akros.

â–º RECORDATI PERFEZIONA ACQUISIZIONE IN RUSSIA

La merchant bank del gruppo Bpm ha alzato il target price a 7,6 euro dalla precedente valutazione di 7,3 euro. Piace la mossa americana, che rafforza la presenza della società nelle malattie rare e nel comparto oncologico. Jefferies, invece, ha deciso di confermare il target price a 7,3 euro, aspettandosi una crescita del 2% circa dell’eps 2013 dopo il deal.

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