Enel Green Power fuori dal “rischio regolatorio”

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Lo sbarco in Borsa di Enel Green Power, a cui gli uomini di Fulvio Conti lavorano da quasi due anni, come tutti già sanno ha come obiettivo..

Lo sbarco in Borsa di Enel Green Power, a cui gli uomini di Fulvio Conti lavorano da quasi due anni, come tutti già sanno ha come obiettivo principale la riduzione del debito di oltre 50 miliardi che grava su Enel SpA.

In ogni caso, a prescindere da quelli che sono gli obiettivi della capogruppo, l’Ipo di Enel Green Power è senza dubbio la più grande operazione finanziaria dell’anno a Piazza Affari, nonchè una delle principali in tutta Europa.

Contrariamente a quanto è già accaduto per le aziende concorrenti, tuttavia, questa volta gli esperti non hanno posto l’accento sulle potenzialità di crescita e sulla possibilità di sussidi ma piuttosto sulla solidità patrimoniale della società, la certezza di fatturato e i flussi di cassa che si aggirano intorno ai 2,1 miliardi di euro.

Ma c’è di più. Come hanno fatto notare gli analisti, infatti, i punti forti di Enel Green Power riguardano soprattutto il settore idroelettrico e geotermico. Grazie al contributo delle dighe, infatti, il 60% della potenza installata e il 75% della produzione non gode di incentivi, per cui è al riparo dal “rischio regolatorio“, ossia dalla possibilità che i vari paesi riducano il sostegno all’eolico e al solare. Così come pure risulta superiore a quello dei concorrenti il cosiddetto “load factor“, ossia l’effettivo utilizzo degli impianti.

Il primo piano industriale di Enel Green Power intesa come entità autonoma prevede lo sviluppo di 3,5 GW di nuovi impianti nei prossimi quattro anni, con un investimento che si aggira intorno ai 5,2 miliardi di euro.

Per ora, in base alle stime di dieci banche, si ritiene che il probabile prezzo di collocamento di Enel Green Power corrisponda a circa 2,1 euro per azione. Per conoscere il prezzo reale, tuttavia, bisognerà attendere il 29 ottobre, mentre il debutto in Borsa è fissato per il 4 novembre.

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