
I ricavi del gruppo sono di 544,6 milioni, contro i 582,2 dell’anno passato, comunque in linea con il consenso che aveva previsto un valore di 545 milioni.
I ricavi del gruppo sono di 544,6 milioni, contro i 582,2 dell’anno passato, comunque in linea con il consenso che aveva previsto un valore di 545 milioni.
La casa automobilistica ha infatti chiuso il quarto trimestre dell’esercizio fiscale 2009-2010, terminato lo scorso 31 marzo, con un utile operativo di 95,3 miliardi di yen, contro la perdita di 6,3 miliardi attesa dagli analisti. Se invece si considera l’intero esercizio fiscale l’utile netto risulta essere pari a 209 miliardi di yen, in netto miglioramento rispetto alla perdita di 4,4 miliardi di dollari del precedente esercizio.
Sono risultati pari a 50,8 milioni di euro i costi operativi del trimestre, in aumento del 9,16% rispetto ai 46,5 milioni di euro dello stesso periodo dell’esercizio precedente, per effetto principalmente dell’incremento dei costi per il personale tesserato e degli altri oneri.
Basti pensare infatti che Equita sim aveva stimato un utile trimestrale a 17 milioni e Intermonte a 8 milioni.
Da notare però che hanno influito molto alcuni dati come le partite straordinarie per circa 29 milioni legate alla cessione del 20% della sub-holding Elog al Gruppo Ecorodovias.
Nonostante il contesto economico sia ancora caratterizzato da una certa instabilità i ricavi sono cresciuti del 25,3% a 1,6 miliardi, un progresso che ha interessato tutte i settori di business. Per il settore Corporate & Investment Banking, in particolare, è stata registrata una crescita dei ricavi del 16% a 869,8 milioni, ossia un utile 259 milioni, in crescita del 27% allo scorso anno.
L’attività di Barilla è caratterizzata da due segmenti, quello della pasta e quello del bakery, che nonostante sia nato in un secondo momento è quello più produttivo. Il marchio Pasta Barilla, infatti, da cinque anni a questa parte continua a costituire solo un quarto dei ricavi, nonostante nell’ultimo periodo sia stata registrata una crescita dei consumi soprattutto da parte degli Stati Uniti.
La performance trimestrale della più grande banca europea è stata definita molto buona, i dati relativi agli utili depurati dagli effetti di cambi, dalle acquisizioni e dalle altre operazioni sono risultati essere decisamente migliori rispetto a quelli registrati nello stesso periodo dello scorso anno.
I ricavi sono aumentati del 26% a 11,3 miliardi, anche in questo caso si tratta di un dato superiore alle attese, ferme a 10,95 miliardi di dollari. In crescita anche le vendite, un incremento riconducibile soprattutto alla buona performance di alcuni prodotti Cadbury come Dairy Milk e i chewing-gum Trident
L’utile netto consolidato del gruppo è stato di 601 milioni di euro, in rialzo del 30,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Il gruppo farmaceutico ha chiuso il primo trimestre 2010 con un utile netto in crescita dell’8,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, a 30 milioni di euro e un utile operativo in salita del 6% a 43,1 milioni.
Un risultato soprendente che ha superato di gran lunga le attese degli analisti, che indicavano un pregresso fermo al 68%. I ricavi sono cresciuti del 32,8% a 212 milioni di euro mentre l’Ebitda ha segnato un miglioramento del 68,5% a 77,5 milioni.
La buona performance dei primi tre mesi dell’anno è riconducibile soprattutto ad una riduzione degli accantonamenti per via di un miglioramento dei mercati finanziari, nonchè dal buon andamento della divisione corporate e investment banking, che ha contribuito in modo rilevante alla generazione di utili.
Per quanto riguarda il settore dei pneumatici, in particolare, nel corso del primo trimestre è continuata la crescita registrata alla fine del 2009, un incremento delle vendite che ha riguardato tutte le aree geografiche di attività e tutti i diversi segmenti e canali di vendita.