Crollano le immatricolazioni a luglio

by Redazione Commenta

Il titolo Fiat perde quasi il 9% in Borsa dopo aver appreso le pessime notizie sul mercato dell'auto, che ha fatto registrare una pesante battuta d'arresto delle immatricolazioni.

La seduta del 2 agosto 2011, per il titolo Fiat Group Spa, è stata una delle peggiori mai registrate nella storia del gruppo torinese leader nel settore delle automobili.

Fiat, infatti, nonostante avesse incassato, soltanto pochi giorni fa, l’ok di un importante gruppo bancario europeo (Fiat Industrial promosso da Citigroup) e nonostante Marchionne abbia presentato la convincente nuova struttura organizzativa, ha ceduto oltre l’8% (8,43%) assestandosi a euro 6,0850.


Il perché di questo repentino, violento, ed inarrestato calo è da ricercarsi, secondo gli analisti, nei dati pubblicati non più tardi di ieri, relativamente alle immatricolazioni di luglio 2011, che, purtroppo, hanno registrato un’importantissima battuta d’arresto per le maggiori case automobilistiche europee.

CALO DELLE IMMATRICOLAZIONI A LUGLIO 2011

In particolare i dati evidenziano come le immatricolazioni, a luglio 2011, siano scese del 10,7% rispetto al precedente mese (giugno 2011) e del 12,7% rispetto al pari periodo dell’anno precedente (luglio 2010).

Scendendo nel dettaglio e analizzando i numeri, si può notare come a luglio siano state immatricolate ben 17.000 vetture in meno, facendo così segnalare un decremento delle auto nuove da 154.000 a 137.000 il dato più basso mai registrato negli ultimi 28 anni.

A destare preoccupazione per le sorti dell’economia mondiale, però, di cui ancora si attende la tanto agognata ripresa, è il dato relativo alle auto usate, sempre meno acquistate.

A luglio, per esempio, si è registrato un calo del 3,7% relativamente ai trasferimenti di proprietà.

SITUAZIONE FIAT GROUP SPA

La tragica situazione europea, dunque, ha colpito in pieno pure la Fiat Gruop Spa, controllante la Fiat Automobiles Spa, la divisione auto del gruppo torinese che ha reagito lasciando sul terreno quasi 9 punti percentuali.

Nonostante tutto, però, gli investitori Fiat possono consolarsi sapendo che la quota di mercato delle vetture del lingotto è aumentata dal 29,5 al 30,3%.

Leave a Reply

Your email address will not be published.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>