Spread Btp-Bund a 600 a fine 2012 secondo Citigroup

by Redazione Commenta

Oltre all’uscita della Grecia dall’unione monetaria, Citigroup prevede che gli spread sovrani di Spagna e Italia possano impennarsi fino a 600 punti base entro fine 2012

La banca d’affari americana Citigroup resta ancora poco fiduciosa sulla crisi dell’euro, nonostante nel week-end sia stato raggiunto un accordo per ricapitalizzare le banche spagnole con un’iniezione di liquidità provenienti dai fondi salva-stati che potrebbe raggiungere i 100 miliardi di euro. La banca americana non è positiva né sulla Spagna né sull’Italia già da inizio anno, quando aveva avanzato anche il rischio di un default per i due paesi a causa del forte debito pubblico. Citigroup è convinta anche che la Grecia lascerà l’euro entro gennaio 2013.

In un recente report sull’economia globale, il capo economista della banca – Willem Buiter – ha tratteggiato uno scenario tutt’altro che roseo per la zona euro. Oltre all’uscita della Grecia dall’unione monetaria, Citigroup prevede che gli spread sovrani di Spagna e Italia possano impennarsi fino a 600 punti base entro fine 2012. Dovrebbe salire anche lo spread francese, ma soltanto fino a 150 punti base. Secondo il capo economista della banca americana, i flussi di denaro si riverseranno soprattutto sui titoli di stato tedeschi.

â–º RISULTATI DEFINITIVI BTP ITALIA GIUGNO 2012

Tuttavia, la banca americana consiglia ai suoi clienti di speculare su due BTP. Si tratta di due scadenze medie: aprile 2016 e novembre 2015. Secondo gli esperti di Citigroup, queste due scadenze di titoli di stato avrebbero maggiori vantaggi rispetto alle scadenze più vicine in termini di valore relativo. Citigroup sconsiglia il BTP luglio 2014, febbraio 2015, settembre 2016 e febbraio 2018.

â–º RISULTATI BTP 30 MAGGIO 2012

Intanto, ancora brutte notizie per l’Italia dal lato congiunturale. Infatti, il pil del primo trimestre dell’anno si è attestato a -0,8%, in calo per il terzo mese consecutivo. Rispetto a dodici mesi fa il prodotto interno lordo è crollato dell’1,4% e quello dei primi tre mesi del 2012 è il dato peggiore dal primo trimestre del 2009 quando ci fu una contrazione del 3,5%.

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