Iva un buco di 36,1 miliardi di euro

by Redazione Commenta

 Secondo un approfondito studio da parte della Commissione europea, prossimo alla pubblicazione, l’Italia risulta il paese che ha mancato i versamenti di una parte dell’Iva. Questo calcolo è stato eseguito dalla stessa Commissione europea sulla base delle differenze che si sono andate a creare tra le entrate stimate ed le entrate effettive, un divario che ammonta a 36,1 miliardi di euro nel 2011. All’interno dell’Unione europea il mancato versamento dell’Iva, sempre nel 2011, ammonta a 193 miliardi di euro ovvero all’1,5% del Pil EU. Un mancato introito per l’Europa dettato anche dalla crisi economica, la frode fiscale e a determinate inefficienze amministrative.

I dati che vanno dal 2000 al 2011 sottolineano le differenza tra entrate stimate ed le entrate effettive con una media del 26% solo in Italia. I dati degli ultimi anni non rassicurano la Comunità europea dato che nel 2009 il divario ha superato il 30%, Un divario che è stato affiancato dalla diminuzione dell’8% delle entrate relative all’Iva, diminuzione dovuta dalla crisi economica del periodo interessato, legato anche al fallimento Lehman Brothers e l’accentuarsi delle problematiche economiche europee.

Il medesimo studio della Commissione europea verrà pubblicato nel corso dell’attuale settimana. Questo studio, per quanto riguarda il nostro paese, sottolineerà che il mancato gettito dell’Iva è aumentato dell’1,9% del Prodotto interno lordo del 2009 al 2,3% dell’anno 2011.Tuttavia i paesi con il divario più elevato rimangono i seguenti: Romania, Lettonia, Grecia e Lituania, come si evince dallo stesso documento della Commissione europea.

Questo rapporto della Commissione europea sui mancati introiti dell’Iva vuole avere la finalità di far riflettere tutti i paesi membri su una possibile riforma delle leggi finanziarie EU.

 

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