
Il gruppo ha varato un piano per il consolidamento della presenza industriale in Italia, che prevede la chiusura degli stabilimenti di Brembate (Bergamo) e Refrontolo (Treviso), ed anche investimenti per 120 milioni di euro nel triennio 2010-2012 per l’innovazione di prodotto e di processo.
Come dichiarato dalla società della famiglia Merloni non è prevista la delocalizzazione della produzione italiana negli otto stabilimenti del gruppo all’estero, piuttosto il potenziamento dei poli industriali di Indesit al centro-sud d’Italia, in particolare Fabriano e Caserta.
Ad essere interessati dalla chiusura delle due fabbriche sarebbero 500 dipendenti. Indesit ha già fatto sapere che nei prossimi giorni darà il via al confronto con i sindacati con l’obiettivo di chiuderlo per l’inizio del quarto trimestre 2010.
Per rilanciare la competitività degli stabilimenti italiani ci vorranno interventi per le produzioni di lavabiancheria a carica dall’alto (stabilimento di Brembate-Bg) e di apparecchiature speciali di cottura (stabilimento di Refrontolo-Tv). I 120 milioni infatti serviranno per migliorare le tecnologie usate.
Il titolo Indesit Company in seguito alla notizia ha guadagnato in borsa, chiudendo la seduta in rialzo del 3,93% a quota 9,12 euro per azione.
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