Il ministro, ha anche affermato come la domanda sia ancora debole anche se in Asia si iniziano ad intravedere i primi segnali della ripresa. Questa mattina il prezzo al barile era sopra ai 71 dollari, cifra che non raggiungeva da sette mesi. I future sul light crude nei mercati asiatici salivano di 1.01 dollari a 71.01 dollari, dopo aver toccato anche l’apice di 71.10 dollari.
Il prezzo è condizionato anche dai dati che rimbalzano dagli States riguardanti una riduzione delle scorte superiore rispetto a quella prevista e la previsione che il rallentamento della domanda potrebbe essersi concluso. In Europa, sulla scia di queste notizie il comparto oil fa guadagnare un +2% allo Stoxx.
A Piazza Affari guadagnano bene i titoli petroliferi, Saipem +2.87%, Tenaris +2.14%, mentre Eni il cui target price è stato aumentato a 21 euro dai precedenti 20.5 euro, guadagna l’1.76% a 17.96 euro.
JPMorgan invece conferma la valutazione underweight per Erg, e abbassa il target price da 11 a 9 euro, ora guadagna lo 0.69%. Anche Saras subisce un abbassamento del target price, da 3 a 2.2 euro e giudizio neutral, ora segna +0.95%.