
È aumentato del 35,6% l’Ebit, a quota 815,5 milioni di euro, con la redditività operativa che ha fatto segnare 19%, contro 15,5% del 2009.
È aumentato del 35,6% l’Ebit, a quota 815,5 milioni di euro, con la redditività operativa che ha fatto segnare 19%, contro 15,5% del 2009.
Il titolo è stato respinto dalla barriera di quota 4,95-5 euro per azione, subendo una correzione al ribasso.
Telecinco ha acquisito il 22% di Digital+ pagando 487.988.380 euro in contanti. Il 100% di Sogecuatro invece è stato conferito a titolo di corrispettivo per la sottoscrizione dell’aumento di capitale deciso il 24 dicembre scorso dall’assemblea straordinaria di Telecinco.
Dopo l’esito scontato della votazione al Senato, dove il Governo è riuscito ad ottenere 162 voti favorevoli su 308 votanti in totale, la fiducia è arrivata anche dalla Camera, dove i voti contro la mozione di sfiducia sono stati 314, quelli favorevoli 311 e gli astenuti 2.
Il gruppo italiano, azionista di maggioranza della televisione spagnola, ha sottoscritto 44,5 milioni di nuove azioni di Telecinco, equivalenti al 51,24% dell’aumento di capitale, operazione da 499 milioni di euro annunciata nel dicembre 2009.
A spingere la banca d’affari a promuovere il titolo Mediaset è soprattutto la convinzione che dopo la performance negativa registrata dall’inizio dell’anno, l’azione sia finalmente riuscita ad uscire definitivamente dal periodo negativo che le è costato una perdita del 22% dall’inizio dell’anno e una performance inferiore del 37% rispetto alla media del settore.
Il trend ribassista registrato nell’ultimo periodo è stato ricondotto in larga parte all’elevata probabilità di una crisi di governo, sono tantissimi infatti gli operatori che attribuiscono alla permanenza di Silvio Berlusconi al comando dell’esecutivo diversi vantaggi per Mediaset.
Mediaset dunque ha aumentato il proprio utile, ma crescendo meno delle attese.
La notizia è stata pubblicata questa mattina sul Corriere delle Sera, secondo cui in Mediaset potrebbero arrivare dei nuovi soci russi, una voce nata da una presunta ammissione del premier, che avrebbe rivelato di essere alla ricerca, tramite i suoi più stretti collaboratori, di nuovi soci a cui cedere parte delle azioni del suo gruppo televisivo.
I giudici hanno stabilito che il gruppo milanese che controlla Mondadori e Mediaset, avrà tempo fino al 5 ottobre prossimo per presentare l’istanza con le richieste di integrazione. Cir invece potrà depositare la sua documentazione entro l’11 ottobre.
Goldman Sachs, tuttavia, è ottimista sull’intero settore della Free TV visto che lo considera un comparto che, a dispetto delle diffuse preoccupazioni soprattutto relative alla tecnologia, non è affatto debole.
Secondo le indiscrezioni di stampa Goldman Sachs e John de Mol starebbero lavorando ad un piano di ristrutturazione finanziaria che dovrebbe consentire alla società di riuscire ad evitare la bancarotta.
Il primo target di questo tentativo di attacco sarà segnato dall’area di 5,05-5,07 euro per azione, anche se un chiaro segnale rialzista si avrà solamente con il breakout di 5,13.
Contestualmente alla diffusione dei risultati i vertici di Mediaset si sono detti ottimista per i prossimi mesi, soprattutto per quanto riguarda i proventi derivanti dagli investimenti pubblicitari, dove per il quarto trimestre dell’anno si prevede un rialzo del trend compreso tra il 4 e il 5%.