Prysmian fase di consolidamento a 13 euro

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Prysmian si sta facendo valere nelle ultime sedute in borsa, e propone così un’interessante situazione tecnica.

Il titolo ha costruito una forte base oltre la soglia di 12,7 euro, compiendo addirittura un balzo rialzista fino a toccare 13,3 euro, che sono poi diventati 13,48 in chiusura di seduta, con un rialzo del 2,51%.

Saipem quadro tecnico resta positivo

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Il quadro tecnico di Saipem non è stato intaccato dalle correzioni subite a Piazza Affari nelle ultime settimane, infatti rimane ancora molto positivo, come si vede facilmente dal grafico, con il titolo che prosegue nella sua corsa inarrestabile verso l’alto, all’interno di un forte canale rialzista.

Il titolo Saipem ha anche toccato il limite inferiore di questo canale, a 22,80 euro per azione, riuscendo però a trovare subito un allungo verso l’alto, intorno a quota 24 euro.

Fondiaria Sai break-out 12,35 euro

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Il titolo Fondiaria Sai nelle ultime sedute ha dato segnali di grande forza, abbattendo la resistenza di quota 11,90 euro ed andando a far registrare i massimi del nuovo anno, con valori superiori alla soglia psicologica dei 12 euro.

Ieri il titolo a Piazza Affari, dopo un buon avvio di seduta, ha risentito dell’andamento del mercato, ed ha chiuso la giornata in calo dello 0,34% a quota 11,73 euro per azione, ma rimane comunque buono il quadro di breve termine per Fondiaria Sai.

Italcementi prova un rimbalzo tecnico

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Come si evince facilmente dal grafico la situazione del titolo Italcementi a Piazza Affari è peggiorata nel corso delle ultime settimane, con un indebolimento molto forte che ha fatto scivolare il valore del titolo fino a quota 9,1 euro, valore con cui ha chiuso la seduta di ieri, in calo del 2,41%.

Tuttavia il forte ipervenduto potrebbe lasciar spazio ad un rimbalzo tecnico nel breve periodo, fino a 9,45-9,5 euro per azione in un primo momento e 9,65 euro in un secondo momento.

Bulgari trend rialzista di medio periodo

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Guardando il grafico dell’andamento del titolo Bulgari a Piazza Affari notiamo un buon periodo, con un trend rialzista di medio periodo.

La situazione tecnica di Bulgari è molto interessante, infatti dopo essersi creato una solida base accumulativa oltre quota 5,6 euro per azione, il titolo ha effettuato un rapido allungo rialzista, fermandosi però a quota 6,6-6,65 euro.

A2A cede il supporto di 1,39 euro

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Si presenta in una situazione molto pericolosa il titolo A2A a Piazza Affari, infatti si trova in una posizione proprio sotto il supporto chiave di 1,40-1,39 euro per azione. Anche ieri in borsa A2A ha chiuso in calo dell’1,64% a quota 1,383 euro per azione.

La messa in discussione del supporto chiave potrebbe fornire nelle prossime sedute un’ampia fase correttiva verso il basso del valore del titolo, con obiettivi visti al ribasso, in un primo momento verso 1,36 euro, in un secondo momento vero 1,33 euro per azione.

Fondiaria Sai cerca break-out 11,90 euro

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Il titolo Fondiaria Sai sembra essere in attesa del momento buono per proporre un importante allungo, infatti il titolo sta consolidando la proprio posizione sotto soglia 11,90 euro per azione, la resistenza appunto, come si vede bene anche dal grafico.

Con il break-out della resistenza posta a 11,90 il titolo Fondiaria Sai potrebbe provare un allungo verso 12,35 euro in un primo momento e 12,65-12,70 in un secondo momento.

Finmeccanica ceduto supporto chiave 10,85

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Come vediamo facilmente dal grafico, Finmeccanica non se la passa molto bene in borsa, soprattutto se rapportiamo il periodo attuale al mese di ottobre scorso.

Comunque, nelle ultime sedute, il titolo ha ceduto l’importante supporto chiavo di 10,85 euro per azione, andando inevitabilmente a trovare uno spazio di discesa fino a 10,60 euro.

Buzzi Unicem tentativo di allungo fallito

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Situazione strana quella che ha interessato il titolo Buzzi Unicem nelle ultime ore di seduta a Piazza Affari. Iniziamo dicendo che il titolo si trovava in una posizione molto comoda, con rialzi continui dall’inizio di dicembre ad oggi, come si può vedere bene anche dal grafico.

Proprio in un momento in cui la situazione del quadro tecnico del titolo sembrava rinforzarsi ulteriormente, è arrivato il calo della giornata di ieri, repentino.

Atlantia conferma quadro tecnico positivo

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Atlantia conferma il suo quadro tecnico positivo delle ultime settimane, pur chiudendo ieri a Piazza Affari in calo dello 0,63% a quota 18,81 euro per azione.

Il titolo ha tentato subito un allungo in avvio di seduta, evento che accade molto spesso nelle ultime giornate, che però non è riuscito a confermare nell’arco della seduta.

Petrolio supporto chiave a 75 dollari

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Durante la settimana scorsa l’E-Mini Crude Oil future ha fatto registrare un balzo in avanti verso quota 84 dollari al barile, salvo essere poi respinto ancora una volta sotto quota 80 dollari, che rappresenta la soglia psicologica.

Come sempre a modificare il prezzo del greggio ci sono i dati sulle scorte Usa, che sono stati resi noti proprio nei giorni scorsi: il Dipartimento dell’Energia americano ha comunicato che le riserve di greggio sono aumentate di 3,7 milioni di barili, contro gli 1,2 stimati.

Ansaldo trend rialzista verso quota 13,9 euro

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E’ un quadro tecnico abbastanza interessante quello del titolo Ansaldo a Piazza Affari, che ricordiamo, ieri ha beneficiato dell’aumento di target price da parte di Goldman Sachs.

Il titolo sul listino milanese sta costruendosi una solida base accumulativa sopra quota 13,1-13,05 euro per azione che potrebbe servire per un rialzo nelle prossime sedute, con un primo obiettivo realistico che potrebbe essere rappresentato da quota 13,6 euro, ed un secondo obiettivo a 13,85-13,9 euro.

Ubs aumento target price Tenaris

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Tenaris nella seduta di ieri è stato assoluto protagonista a Piazza Affari, chiudendo la giornata in rialzo addirittura del 4,45% a quota 15,96 euro per azione, reagendo così in maniera perentoria alle notizie degli ultimi giorni provenienti dal Venezuela, dove il valore della moneta locale è stato ridotto in maniera sensibile nei confronti del dollaro.

Il titolo Tenaris ha saputo così reagire alla svalutazione del petrolio, sceso sotto gli 80 dollari al barile, soprattutto grazie all’aumento del target price da parte di Ubs.