
Gli investitori istituzionali attenderanno fino a venerdì prossimo per decidere se aderire o meno alla ricapitalizzazione, nel frattempo però il mercato prevede già come potrebbero variare gli equilibri all’interno di Unicredit.
Gli investitori istituzionali attenderanno fino a venerdì prossimo per decidere se aderire o meno alla ricapitalizzazione, nel frattempo però il mercato prevede già come potrebbero variare gli equilibri all’interno di Unicredit.
Ghizzoni ha dichiarato che c’è la sensazione da parte del mercato che l’operazione stia andando bene e che molta gente abbia realizzato che la banca ha fondamentali buoni e di conseguenza sta tornando la fiducia.
I diritti sono saliti dell’80,85% a 0,85 euro nella sola giornata di ieri, contraddistinta fin dall’inizio della seduta da grossi ordini di investitori istituzionali.
Nella giornata di ieri il titolo della banca italiana ha perso ancora il 12,8% a 2,28 euro, con i diritti calati del 65,4% a 0,47 euro. Il titolo Unicredit continua dunque a perdere da mercoledì della settimana scorsa, quando è stato comunicato lo sconto del 43% sul Terp.
L’istituto di credito guidato da Federico Ghizzoni ha subito in negativo i timori del mercato sul titolo ma il crollo del titolo è dovuto anche alle operazioni di molti soci che hanno venduto in anticipo i titoli per poi ricomprarli durante l’aumento, pensando ad un calo del valore delle stesse.
Ghizzoni, in particolare, si è detto sorpreso per le perdite registrate ieri dal titolo, definendole una reazione tecnica che in realtà ci si poteva aspettare.
Il CdA darà dunque inizio all’operazione di rafforzamento patrimoniale che partirà con ogni probabilità lunedì 9 gennaio e terminerà il 27 del mese. L’approvazione della Consob dovrebbe arrivare durante la fine di questa settimana.
Ieri si è riunito il Consiglio generale di Cariverona, il quale ha deciso appunto di sottoscrivere una quota del 3,51% del nuovo aumento di capitale di Unicredit.
Il piano, in particolare, prevede che entro il 2013 Unicredit riesca a raggiungere un utile netto pari a 3,8 miliardi, un ROTE del 7,9% e un rendimento rettificato per il rischio al 4,7%, mentre entro il 2015 l’istituto dovrebbe riuscire a raggiungere un utile netto di 6,5 miliardi e un ROTE del 12%.
La capitalizzazione di Unicredit è stimata più o meno proprio al doppio, a 16 miliardi di euro. Gli analisti di Credit Suisse sostengono invece che Unicredit avrebbe bisogno di un aumento di capitale di circa 11/12 miliardi di euro.
Ghizzoni ha spiegato che Unicredit è a suo avviso una delle banche “meglio piazzate” in Europa, di conseguenza rappresenta un’ottima opportunità per gli investitori. Se si è fiduciosi verso l’Europa, dunque, Unicredit è senza dubbio la banca su cui investire.
Secondo i rumors le banche incaricate di occuparsi dell’operazione saranno Bnp Paribas, Goldman Sachs e Unicredit, inoltre le previsioni vedono che a questo bond venga assegnato rating A1 da Moody’s e rating A- da Standard & Poor’s e Fitch.