Effetti crisi economica sui consumi in Italia

alimentari

In Italia le famiglie stanno tagliando i consumi, in quantità ed in qualità comprendendo anche i generi alimentari. In altre parole la pessima congiuntura economica sta modificando in maniera radicare le abitudini degli italiani che dal classico supermercato si stanno sempre di più spostando al discount per fare la spesa.

Pil Italia primo trimestre 2013 in forte calo

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Nel primo quarto del 2013 il prodotto interno lordo nazionale in Italia ha fatto registrare una contrazione dello 0,5% rispetto all’ultimo trimestre del 2012, ed un calo su base annua pari a ben il 2,3%. E’ questa la stima preliminare sul prodotto interno lordo (Pil) che è stata fornita dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), e che conferma come il nostro Paese non sia ancora fuori dal tunnel della recessione.

Previsioni Istat 2013 economia italiana

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Un Pil Italia 2013 in contrazione dell’1,4%, in termini reali, a fronte di un’inversione a +0,7% nell’anno 2014 tenendo conto delle aspettative di ripresa per l’attività economica. Sono queste le previsioni 2013-2014 fornite dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) sull’economia italiana nel precisare come la ripresa del PIL nel 2014 sia attesa in base alle previsioni di un recupero della domanda interna.

Inflazione Italia 2013 in forte rallentamento

Inflazione

Continua dall’inizio dell’anno il forte rallentamento della dinamica ascendente dei prezzi. L’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), nel rendere noti i dati preliminari sull’inflazione di aprile del 2013, ha infatti reso noto che l’indice dei prezzi al consumo ha fatto registrare un aumento di appena lo 0,1% rispetto al mese precedente, e di +1,2% su base annua rispetto al +1,6% su base annua registrato nello scorso mese di marzo.

Inflazione 2013 marzo rilevazione definitiva

Nello scorso mese di marzo in Italia l’inflazione si è attestata all’1,6% su base annua rispetto al dato provvisorio di +1,7%. A comunicarlo è stato l’Istituto Nazionale di Statistica che ha quindi limato al ribasso il dato definitivo sull’indice dei prezzi al consumo del mese di marzo del 2013 rispetto alla stima provvisoria.

Dati annuali Istat risparmio e reddito famiglie italiane

Una percentuale pari nel 2012 all’8,2%. E’ questo il dato sulla propensione al risparmio che, rilevato dall’Istituto Nazionale di Statistica, ha fatto registrare un calo anno su anno dello 0,5%. L’Istat ha fornito il dato annuale sulla propensione al risparmio in Italia dopo aver rilevato che nel quarto trimestre del 2012 l’indicatore, all’8,3%, ha fatto registrare un calo di 0,2 punti percentuali rispetto al terzo trimestre dello scorso anno, e di 0,9 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.

Pil italiano crolla del 2,2% nel 2012

Nel 2012 il pil dell’Italia è sceso del 2,2% (dato corretto per gli effetti di calendario). Nel 2011 il pil italiano era rimbalzato leggermente dello 0,6%, ma già si preparava alla pesante battuta d’arresto dello scorso anno. Il 2012 ha avuto una giornata lavorativa in più, per cui l’Istat fa notare che nel quarto trimestre il pil è sceso dello 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti, evidenziando una flessione peggiore del previsto. Il crollo del 2012 fa sì che l’Italia sia in recessione da ben 6 trimestri consecutivi.

Produzione industriale italiana ai minimi dal 2009

Secondo l’Istat la produzione industriale italiana è scesa del 6,7% nel corso del 2012, evidenziando la peggiore flessione dal 2009. Rispetto al picco del 2008, ovvero l’anno in cui iniziò la grave crisi finanziaria mondiale, la produzione industriale è diminuita del 25%. Nell’ultimo trimestre del 2012 l’indice della produzione industriale è sceso del 2,2% rispetto al quarter precedente. Per quanto riguarda, invece, il volume della produzione, calcolato dall’indice grezzo, siamo tornati sui livelli del 1990 con una media di 82,9 nel corso del 2012.

Istat produzione industriale -7,6% a novembre 2012

Secondo quanto emerge dall’ultimo aggiornamento diffuso dall’Istat, la produzione industriale italiana è scesa dell’1% a novembre scorso rispetto al mese precedente. Il risultato è peggiore delle attese degli analisti finanziari, che si aspettavano un calo frazionale molto più contenuto dello 0,1%. Nella media del trimestre settembre-novembre 2012 l’indice ha evidenziato una flessione dell’1,7% rispetto al trimestre precedente. In termini tendenziali e corretto per gli effetti di calendario, a novembre la produzione industriale è crollata del 7,6%.

Inflazione media 2012 in Italia

In Italia nel 2012 l’inflazione media si è attestata al 3%. A rilevarlo è stato in data odierna l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) tenendo conto dei dati preliminari del mese di dicembre del 2012, caratterizzati in particolare da prezzi al consumo in aumento dello 0,3% rispetto al mese di novembre del 2012, ed in aumento del 2,4% rispetto al mese di dicembre del 2011.

Stando ai dati preliminari dell’Istat, quindi, il mese scorso su base annua l’inflazione ha ulteriormente rallentato rispetto al +2,5% rilevato nel mese di novembre del 2012. L’Istituto Nazionale di Statistica ha spiegato il calo con la progressiva discesa dei prezzi dei beni energetici non regolamentati rispetto ai massimi toccati nel primo semestre dello scorso anno.

Prezzi al consumo Istat novembre 2012 confermati

In linea con le indicazioni fornite in via provvisoria, nello scorso mese di novembre del 2012 in Italia l’indice dei prezzi al consumo, ovverosia l’inflazione, ha fatto registrare un calo dello 0,2% rispetto al mese precedente, ed un aumento su base annua pari al 2,5%.

A darne notizia è stato l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) nel precisare come, in virtù dei dati definitivi di novembre, l’inflazione 2012 acquisita si confermi al 3%. L’inflazione italiana, dopo essersi attestata per diversi mesi sopra la soglia del 3%, si sta ora confermando sotto tale soglia a fronte di un calo che non è solo congiunturale, ma anche tendenziale.

Pil Italia Q3 2012 a -2,4% su base annua

Nel terzo trimestre del 2012 il Pil italiano ha fatto registrare una contrazione del 2,4% su base annua, e dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. A rilevarlo è stato l’Istituto Nazionale di Statistica nel far presente come al termine dei primi nove mesi del 2012 la variazione di Pil già acquisita sia pari a -1,9%.

E considerando che il corrente trimestre, l’ultimo del 2012, non è stato di certo entusiasmante per il nostro Paese, ne consegue che è lecito stimare un Pil 2012 con un calo complessivo pari ad almeno il 2%.

Inflazione novembre 2012 in discesa

Grazie al raffreddamento dei prezzi dei beni energetici nel corrente mese di novembre del 2012 in Italia l’inflazione si è attestata in calo. Ne da notizia l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) nel precisare come l’indice dei prezzi a consumo, in base ai dati provvisori di novembre del 2012, si sia attestato in calo dello 0,2% rispetto al mese precedente, mentre su base annua l’inflazione segna un +2,5% in calo rispetto al dato definitivo di +2,6% dello scorso mese di ottobre del 2012.

Grazie a questa dinamica dei prezzi, riferisce altresì l’Istat con un comunicato ufficiale, l’inflazione acquisita per l’intero 2012 rimane ancorata al 3%. Stabile all’1,5% è anche la cosiddetta inflazione di fondo, ovverosia quella depurata dai beni energetici e dagli alimentari freschi che sono le componenti più volatili nella rilevazione e determinazione dei prezzi.

Inflazione italiana ottobre 2012 sotto il 3%

Nello scorso mese di ottobre del 2012 in Italia l’inflazione è scesa ben al di sotto della soglia del 3% attestandosi al 2,6%. A comunicarlo è stato l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) nel confermare la lettura provvisoria annua relativa alla rilevazione dell’indice dei prezzi al consumo.

Il mese scorso l’inflazione è quindi fortemente diminuita rispetto al mese di settembre del 2012 quando il carovita viaggiava al 3,2%. L’Istat ha comunque precisato come una quota parte del calo dell’indice sia frutto del confronto favorevole rispetto al mese di ottobre del 2011 quando si sentirono eccome sui prezzi gli effetti legati all’aumento dell’aliquota Iva dal 20% al 21%.