Il dollaro continua a crescere, colpa dell’euro debole

moneta da mezzo dollaro d\'argento sul new york times

Il dollaro ha visto nuovi rafforzamenti nella giornata di ieri. I dati sul settore immobiliare sono stati in nuovo calo raggiungendo i minimi del 1955. Allo stesso tempo i prezzi di importazione sono calati per il sesto mese consecutivo nel mese di Gennaio con un calo su base annua del 12.5% a causa di un dollaro che si sta continuando a rivalutare ed un calo nei prezzi delle materie prime. A questo va aggiunto il terzo calo consecutivo nella produzione industriale per un valore pari all’1.8%.

Nel frattempo, per quanto riguarda il settore immobiliare, Obama ha annunciato un programma di 275 miliardi di dollari che andrà a sostegno di famiglie che stanno avendo i maggiori problemi nell’affrontare il pagamento di mutui. Il tesoro acquisterà azioni privilegiate in società quali Fannie Mae e Freddie Mac per un controvalore di 200 miliardi di dollari. Il rapporto del FOMC non ha portato particolari novità salvo dare maggiori prospettive relativamente alla crescita, alla disoccupazione e alla inflazione a breve termine e dandosi un obiettivo di inflazione pari al 2% (in linea con gli obiettivi di altre banche centrali).

L’euro continua a scendere

grafico euro dollaro

L’euro continua a scendere: é al suo piu basso livello da due anni. Tutti dicono che il dollaro risale perche si anticipa una ripresa economica piu rapida in America che in Europa.

L’euro si abbassa sulle aspettative di un taglio dei tassi interesse. Questa é la spiegazione semplice e pratica per il grande pubblico. Sfortunamente non é cosi. In realta assisstiamo a una liquidazione molto brutale di grossi fondi speculativi.

Libero mercato made in USA

piantagione di cotone

In questi giorni crisi borsistica gli USA hanno deciso di intervenire statalmente per far cessare il presente periodo nero.

Ma gli Stati Uniti, patria dell’idea di libero mercato, adotta realmente questa teoria liberista, o anche in momenti di non-crisi si dimostra un Paese interventista?

Il caso del cotone è emblematico: gli agricoltori americani ricevono dal loro governo un sussidio per ettaro di 250 $ l’anno per il solo fatto di coltivare questa fibra, mentre i loro colleghi del Burkina Faso ricavano nel corso di un intero ciclo produttivo 200 $.

Investire nelle materie prime

Per chi fosse interessato a investire nelle materie prime e, in particolare, nel mercato del ferro, va ricordato che il titolo di riferimento è il FOE, quotato nella borsa di New York. Nel lungo periodo (5 anni) il titolo ha perso il 5%, passando dai 23,50 dollari di allora agli attuali 17,50, prezzo medio di questa settimana.

Con una capitalizzazione di 764 milioni di dollari nel mercato mondiale e 43,7 milioni di azioni circolanti, il ferro negli ultimi tre anni ha assunto un andamento altalenante, raggiungendo il minimo sotto quota 14 dollari nei mesi scorsi e il massimo a quota 26 dollari a luglio dello scorso anno.

Sicuramente, l’investimento in questo mercato deve essere affrontato con molta cautela da parte del piccolo-medio investitore, così come bisogna usare sempre molta prudenza quando si decide di investire in materie prime. Tre sono le Blue Chips più note che seguono l’andamento del ferro e di molte altre materie prime legate all’estrazione mineraria: l’Anglo American Gold, il BHP Billiton plc e il Rio Tinto, appartenenti a tre multinazionali inglesi, quotati al Nasdaq il primo e al NYSE gli altri.

Investire nei diamanti

Così come per l’oro, la storia degli investimenti nei diamanti affonda le sue radici nella storia. Il diamante è un bene ricco di fascino e particolare. Allocarlo però non è un’operazione semplice. Investire in diamanti presuppone una buona, se non ottima, cultura finanziaria e significa scegliere il bene rifugio per antonomasia, alla pari o forse più dell’oro stesso.

Il tipo di investimento è a lungo termine, e la quota dedicata a titoli di questo tipo non dovrebbe eccedere il 10/15% dell’intero portafoglio azionario. Una curiosità: il diamante da investimento costituisce solo una piccolissima parte del totale di materia prima estratta dalle miniere. L’80% infatti viene usato a livello industriale, il 20% circa viene invece tagliato a gemma. Di questo, solo l’1-1,5% è promosso a diamante da investimento. Il taglio del diamante da investimento è quello classico, il rotondo brillante, il livello di purezza deve essere quello massimo definito. L’investimento minimo corrisponde a circa 3.700 euro, cioè una pietra da 0,50 carati.

Investire in oro

Materia prima. Valuta. Oggetto d’investimento. La storia dell’oro è lunga decine di secoli. Eppure ancora oggi investire nell’oro rappresenta una via certa, in grado di fornire al risparmiatore sicurezza e stabilità. Mentre il potere di acquisto di moltissime valute è diminuito nel corso dell’ultimo secolo, quello dell’oro è rimasto stabile e poco sensibile alle fluttuazioni internazionali e agli scossoni dovuti ad assestamenti geo-politici. Insomma, l’oro – secondo molti economisti – protegge gli investimenti fatti nel lungo periodo, superando indenne sia periodi inflazionistici che deflazionistici.