Il periodo peggiore della crisi economica, iniziata ormai oltre un decennio fa, è passato e, nonostante la ripresa sia iniziata, si continuano a quantificare e studiare gli effetti catastrofici che essa ha avuto sul territorio italiano.

Il periodo peggiore della crisi economica, iniziata ormai oltre un decennio fa, è passato e, nonostante la ripresa sia iniziata, si continuano a quantificare e studiare gli effetti catastrofici che essa ha avuto sul territorio italiano.

Individuare clienti disposti ad acquistare i prodotti è il vero problema delle Pmi? Non i finanziamenti da parte delle banche.
La fusione tra Made in Italy 1 e SeSa si farà . Sul listino Aim di Borsa Italiana sbarcherà , dunque, SeSa al posto dell’attuale Spac nella quale si fonderà per incorporazione. Made in Italy 1, quotata sull’Aim dal 27 giugno 2011 quando raccolse 50 milioni di euro corrispondenti a 5 milioni di azioni ordinarie, cambierà denominazione in SeSa spa. Lo sbarco in borsa della società toscana dovrebbe aprire la strada verso la quotazioni di nuove Pmi italiane. Il concambio definito con gli azionisti storici di SeSa ricnosce a Made in Italy 1 un valore unitario per azione di circa 10,5 euro.

L’indice Nikkei ha concluso in rialzo del 2,91% a quota 9345,55 punti, il Topix ha guadagnato il 3,57% a 839,94 punti.

L’indagine, quindi, ha evidenziato una crescita a 54,4, un risultato superiore rispetto alla stima flash che prevedeva invece una crescita pari a 50.

Una circostanza questa che viene vista da molti come un ulteriore conferma di una lenta e progressiva ripresa dell’economia e, soprattutto come conferma che la crisi economica sta finalmente allentanto la presa.

L’indagine di confcommercio, inoltre, ha rivelato che le imprese in genere più soddisfatte sono quelle che operano nel settore del turismo e dei servizi, le imprese che hanno più di dieci dipendenti e quelle del Nord Italia.