Prezzi al consumo Istat luglio 2012 in calo

Seppur ancora sopra il 3%, in Italia l’inflazione è in calo. Questo almeno stando ai dati definitivi di luglio 2012 forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) che, in particolare, ha rilevato come i prezzi al consumo il mese scorso sino aumentati su base annua del 3,1% rispetto al 3,3% del mese di giugno del 2012.

A luglio 2012, rispetto al mese precedente, la variazione congiunturale è stata invece pari a +0,1%. In base ai dati consolidati di luglio, l’inflazione acquisita per l’intero 2012, ha riferito l’Istat con un comunicato ufficiale, si attesta al 2,8%.

Inflazione maggio 2012 scende su base annua

Buone notizie dal fronte dei prezzi per il corrente mese di maggio del 2012. L’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) ha infatti rilasciato i dati provvisori di maggio del 2012, caratterizzati da prezzi al consumo invariati rispetto al mese precedente, ed in aumento del 3,2% su base annua rispetto al +3,3% del mese di aprile del 2012.

In virtù di questo nuovo dato mensile, l’Istituto ha fatto presente come, se i dati provvisori saranno confermati, a valere sul 2012 l’inflazione acquisita si attesta a +2,7%. Scende su base annua anche l’inflazione di fondo, ovverosia quella depurata delle componenti più volatili, alimentari ed energia, con un +2,2% a maggio 2012 rispetto al 2,3% del mese precedente.

Risparmio e potere d’acquisto famiglie in calo

Nel nostro Paese la propensione al risparmio delle famiglie è sempre più bassa. Questo stando alle rilevazioni dell’Istituto Nazionale di Statistica, a valere sul 2011, da cui è in particolare emersa una propensione al risparmio delle famiglie sui minimi dal 1995.

E se da un lato invece il reddito disponibile delle famiglie, a valori correnti, lo scorso anno è aumentato, dall’altro l’erosione generata dall’inflazione ha fatto sì che il potere d’acquisto delle famiglie nel 2011 si è ulteriormente assottigliato dello 0,5%.

Prezzi al consumo 2011 accelerano in Italia

Confermando le stime preliminari, l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) ha reso noto in data odierna che a dicembre 2011 l’inflazione ha fatto registrare un aumento anno su anno del 3,3%, e dello 0,4% rispetto a novembre del 2011.

Con questo dato definitivo, e relativo all’ultimo mese dell’anno, il 2011 si chiude con un’inflazione media al 2,8% che risulta essere quasi doppia in Italia rispetto all’1,5% medio registrato nel 2010.

Economia italiana tra inflazione e pressione fiscale

La pressione fiscale in Italia aumenta con le ultime manovre finanziarie, ma ci sono problemi grossi anche dal fronte dei prezzi nel nostro Paese. Basti pensare, in accordo con quanto reso noto in data odierna dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), in base ai dati provvisori di dicembre, che nel 2011 il tasso medio di crescita dei prezzi al consumo è stato pari a ben il 2,8%, ovverosia quasi doppio rispetto all’1,5% dell’anno 2010.

Anche il mese di dicembre del 2011, stando ai dati provvisori Istat, è stato caratterizzato da un aumento non trascurabile dei prezzi; c’è stato infatti un incremento dello 0,4% rispetto al mese precedente, ed un +3,3% rispetto al mese di dicembre del 2010.

Inflazione settembre 2011 al 3%

L’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, ha rilasciato in data odierna, venerdì 14 ottobre del 2011, il dato definitivo di settembre 2011 relativo all’inflazione, ovverosia all’andamento dei prezzi al consumo nel nostro Paese.

Ebbene, rispetto ad una stima provvisoria di +3,1%, il dato definitivo dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) è stato ritoccato per i prezzi al consumo al 3% nello scorso mese di settembre del 2011. In virtù di questi dati definitivi, l’inflazione 2011 già acquisita per l’Italia è pari a +2,6%. Rispetto ad agosto 2011, quando la variazione annua dell’inflazione si era attestata a +2,8%, il carovita in Italia si presenta comunque in palese e persistente accelerazione.

Inflazione maggio in Italia

Sorprendentemente il tasso di inflazione italiano nel mese di maggio è calato a 1,4% annuo, contro l’1,5% del mese di aprile, in seguito a un aumento più contenuto del previsto dei prezzi dei trasporti e di frenate decise dei costi di intrattenimento e comunicazioni.

Gli analisti di Reuters avevano previsto per il mese di maggio un tendenziale d’inflazione in salita all’1,6%.