
L’azienda energetica, dunque, ha deciso di puntare tutto all’ultimo giorno disponibile per il collocamento portando il prezzo ad una forchetta compresa tra gli 1,6 e i 2,1 euro dalla precedente di 1,8-2,1 euro.
Il presidente di Enel, Piero Gnudi, che intervenendo a margine della 86° Giornata mondiale del risparmio aveva assicurato che non sarebbe stato necessario l’intervento del consorzio di banche a garanzia del pieno collocamento dell’Ipo, ha spiegato che la decisione di rivedere la forchetta è stata dettata dall’esigenza di “avere un miglior mix tra investitori retail e investitori istituzionali”.
Indiscrezioni di stampa, tuttavia, hanno sottolineato che con ogni probabilità il prezzo è stato abbassato per consentire alle banche coinvolte di coprire in modo più agevole il quantitativo offerto, in modo da poter chiudere l’operazione senza troppi problemi.