
L’utile netto consolidato dei sei mesi è cresciuto del 5,4% rispetto alla prima metà del 2010, a quota 75,2 milioni, non raggiungendo le stime previste da Mediobanca di 78 milioni e di Equita di 107 milioni.
Senza i maggiori oneri dettati dall’aumento dell’aliquota Irap dal 4,82% al 5,57%, l’utile sarebbe aumentato dell’11%. Il margine d’interesse comunque è salito del 9,2% a 372,2 milioni e le commissioni nette del 5,3% a 147 milioni.
Il controllo della qualità del credito ha permesso di mantenere il rapporto sofferenze/impieghi al 4,7% inoltre i costi operativi al netto di poste non ricorrenti sono rimasti in linea con quelli dell’anno precedente.
Il Core Tier 1 è risultato pari al 6%, il Tier 1 ratio al 6,7%, il Total Capital ratio al 9,2%.
Banca Carige ha affermato di sperare di continuare nel suo percorso di crescita, in un contesto che rimarrà critico per l’economia e per i mercati.
Prima della pubblicazione della semestrale, Mediobanca aveva confermato il rating neutral e il target price a 1,60 euro per azione, Equita aveva rating hold e target price a 1,7 euro.