Le complicazioni del piano Fiat-Opel

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Roland Koch, governatore dell’Assia si augura una trattativa “rapida” tra Fiat e Opel in modo da poter prendere una decisione “equa”...

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Roland Koch, governatore dell’Assia si augura una trattativa “rapida” tra Fiat e Opel in modo da poter prendere una decisione “equa” soprattutto alla luce delle ultime indiscrezioni che vorrebbero anche il gruppo canadese facente capo a Magna intenzionato all’acquisizione del gruppo tedesco dipendente da GM.

La casa del Lingotto dovrebbe presentare la tanto sospirata offerta a Opel in tempi “brevi”, ha dichiarato Sergio Marchionne. Mentre Ulrich Wilhelm, portavoce del governo tedesco, si è lasciato sfuggire come interessata all’operazione ci sia anche la società russa Gaz affiancata dalla banca Sberbank.


Ora che il quadro sembra delinearsi, bisogna capire con quali criteri il governo tedesco effettuerà una scelta per il futuro di Opel. Koch sostiene che “i parametri di scelta dovrebbero essere la sostenibilità futura della società e il mantenimento del maggior numero possibile di posti di lavoro con il minor onere per le finanze pubbliche”.


Secondo la Fiom (Federazione Impiegati Operai Metallurgici) non è da escludere l’ipotesi che Fiat al termine dell’operazione si trovi in una posizione di minoranza. Il segretario generale della Fiom sostiene infatti che Fiat non disporrebbe della dimensione finanziaria sufficiente ad affrontare la fusione con le attività GM: “Fiat sta decidendo di portare fuori l’auto e di dare vita a questa nuova società; stiamo parlando di una dimensione finanziaria che alla lunga Fiat potrebbe non essere in grado di gestire.”

Il piano Fiat prevede l’integrazione coi marchi Opel, Vauxhall e Saab e si prospetta un guadagno di 595 milioni di euro oltre a risparmi ricorrenti dopo il 2015 pari a 1.4 miliardi di euro.

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