Monte Paschi Siena, la Consob chiede chiarezza

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Bene a Piazza Affari il titolo azionario di Banca Monte dei Paschi di Siena quotato nel listino principale, nel giorno in cui la Consob richede chiarezza sul management dell’Istituto.> Previsioni trimestrali Monte Paschi Siena 2013

“In evidenza Banca MPS (+3,1%): secondo indiscrezioni di stampa la Consob avrebbe inviato una lettera all’istituto senese chiedendo di fare chiarezza in merito all’ipotesi di dimissioni del top management” lo riporta Fta on line. “Inoltre l’edizione online del quotidiano tedesco Die Welt scrive che la Bafin (omologa teutonica della Consob) ha pesantemente criticato Deutsche Bank per averle fornito informazioni scarse e per aver contabilizzato in modo improprio l’operazione Santorini: su quest’ultima MPS e Deutsche Bank hanno raggiunto un accordo proprio poche settimane fa.

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In verde ma decisamente sottotono rispetto al comparto BP Milano (+0,2%): secondo il Messaggero Piero Giarda, presidente del consiglio di sorveglianza, sarebbe intenzionato a co nvincere Fabrizio Viola (attuale a.d. di Banca MPS) ad accettare la carica di consigliere delegato dell’istituto meneghino, dove peraltro ha già lavorato per quattro anni. Viola sarebbe disponibile a prendere in considerazione l’offerta, anche alla luce dei recenti sviluppi a Siena, con l’azionista di riferimento Fondazione MPS che ha deciso di posticipare l’aumento di capitale contro la volontà del management. Il Messaggero fa però presente che, per l’eventuale nomina di Viola e degli altri componenti del consiglio di gestione, Giarda dovrà ottenere l’ok dell’azionista Investindustrial, con l’obiettivo di chiudere il dossier entro il 14 Gennaio. Netta flessione in avvio per Ferragamo (-2,9%) che rompe con decisione il supporto a 27,20/27,30 euro che ne aveva sostenuto i prezzi sin da metà Dicembre. Il titolo ha quindi riattivato il movimento ribassista originato dal massimo storico toccato all’inizio del mese scorso e si appresta a testare dall’alto le ex resistenze a 26,40 circa. Debole Fiat (-1,4%) in scia alla decisione di Moody’s di mettere sotto osservazione il rating del Lingotto, attualmente a Ba3, per un possibile downgrade, dopo l’accordo con Veba per rilevare il rimanente 41,5% di Chrysler”.

 

 

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