
Se si escludono le voci straordinarie l’utile è stato di 501 milioni di euro, in calo del 23,3% rispetto ai 644 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. I ricavi si sono attestati a 2,456 miliardi, in crescita del 2% rispetto al trimestre precedente, soprattutto grazie alla crescita degli impieghi e alla ripresa dei tassi euribor. Lo stesso dato, tuttavia, se paragonato a quello registrato nel secondo trimestre dello scorso anno evidenzia un calo del 10,9%.
I proventi operativi sono stati di poco superiori a 4 miliardi, in calo del 5% rispetto al primo trimestre 2010 e del 14% rispetto al secondo trimestre dello scorso anno mentre il risultato della gestione operativa è di 1,718 miliardi, in calo del 26,8% rispetto allo scorso anno. Il Core Tier I si è attestato al 7,7% dal 7,1% di fine 2009 mentre il Tier I all’8,9% dall’8,4%.
Per l’intero 2010 il gruppo prevede utili superiori rispetto a quelli realizzati nel 2009, citando tra i suoi punti di forza il basso profilo di rischio e sottolineando che alla fine giugno nel portafoglio titoli di proprietà erano inclusi titoli governativi greci per 651 milioni, spagnoli per 530 milioni, irlandesi per 195 milioni e portoghesi per 59 milioni.
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