
L’accordo di ristrutturazione è stato raggiunto ed eseguito con le banche creditrici, ed in particolare con la Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A., il Gruppo UniCredit S.p.A., la Banca Nazionale del Lavoro S.p.A., Intesa Sanpaolo S.p.A., la Cassa di Risparmio di Bologna S.p.A., la Banca Popolare di Milano Soc. Coop. a r.l., ed il Banco Popolare Soc. Coop. con il coordinamento di Banca IMI S.p.A. in qualità di agente.
Con il 2012 che volge ormai al termine molte banche d’affari, broker e case di investimento iniziano a mettere ordine nei loro portfolios per capire su quali asset puntare il prossimo anno partendo dall’individuazione del trend macroeconomico. Equita Sim, intermediario finanziario milanese, mantiene una view positiva sul mercato azionario italiano. Gli esperti della sim ritengono che il punto di minimo del cliclo economico sarà toccato a metà 2013 e che le elezioni politiche italiane rappresentino ancora un fattore di rischio che gli investitori stranieri ben presto inizieranno a considerare.
Continua il buon momento in borsa per il titolo Ansaldo Sts, controllato dal gruppo Finmeccanica. Dopo il boom di ieri, che ha portato la quotazione sui massimi più alti dall’estate del 2011 a 6,99 euro, stamattina il titolo sta guadagnando lo 0,59% a 6,79 euro facendo meglio del mercato di riferimento che invece è in flessione. A trainare ancora al rialzo i prezzi è stata la promozione arrivata da Société Générale, che ha alzato il target price a 10 euro da 7,4 euro.
Negli ultimi giorni erano emerse alcune preoccupazioni sulla reale possibilità di Unipol di pagare i dividendi agli azionisti “ordinariâ€, dopo aver comprato il 4,9% di Fondiaria-Sai e il 74,8% delle azioni di risparmio B di Fondiaria-Sai nel settembre scorso. In particolare, Banca Akros aveva qualche dubbio sullo stato di salute delle finanze del gruppo assicurativo bolognese, ma alla fine grazie a una conference call con il team dell’area finanza di Unipol sono giunte importanti rassicurazioni. Ieri le azioni Unipol ordinarie hanno guadagnato l’1,96% a 1,611 euro.


Partenza positiva per le borse europee, dopo che il presidente americano Barack Obama ha dichiarato che l’accordo sul fiscal cliff negli Stati Uniti potrebbe essere raggiunto entro Natale. A Piazza Affari l’indice FTSE MIB guadagna 1,29% a 15.652 punti, trainato soprattutto dai titoli bancari a seguito della promozione di Exane Bnp Paribas su alcuni istituti di credito italiani. Il broker francese ha alzato il rating di Banco Popolare, Banca Popolare di Milano, Credem e Ubi Banca ad outperform (“farà meglio del mercatoâ€). In particolare, Banca Popolare dell’Emilia Romagna guadagna il 3,66% a 4,414 euro.
Dopo anni di assenza Finmeccanica torna sul mercato primario dei capitali collocando un bond con scadenza a 5 anni. Il gruppo attivo nel settore della difesa ha raccolto 600 milioni di euro, a fronte di una richiesta da parte degli investitori istituzionali pari a 3,5 mliardi di euro. La forte domanda per i nuovi bond ha portato ad un ritocco al ribasso del rendimento a 365 punti base dai 380 inizialmeente preventivati. Ieri il titolo Finmeccanica ha chiuso la seuta di borsa con una perdita dello 0,97% a 3,86 euro.
Atlantia ha collocato con successo il bond a 7 anni con cedola lorda annua del 3,625% per un controvalore complessivo di un miliardo di euro. Grazie alla forte domanda giunta dai risparmiatori italiani la società autostradale, guidata da Giovanni Castellucci, ha deciso di mantenere il rendimento a scadenza più basso rispetto alle previsioni iniziali. Il bond è stato collocato sotto la pari per un prezzo di aggiudicazione di 99,59, per cui il rendimento lordo offerto a scadenza si attesta al 3,703%.
Il titolo Mediaset è stato sotto i riflettori per gran parte della giornata di ieri. In mattinata le azioni del gruppo televisivo di Cologno Monzese avevano mostrato un rialzo intraday intorno al 4%, a seguito della promozione ricevuta da Mediobanca che aveva alzato il prezzo obiettivo a 1,2 euro da 1,12 euro, vedendo ormai un rischio limitato di discesa delle quotazioni dopo il nuovo crollo in borsa avvenuto negli ultimi due mesi. Alla fine, però, Mediaset ha chiuso la seduta di borsa con una flessione dell’1,47% a 1,273 euro.
Non è un momento positivo per Telecom Italia, sulla quale incombe il rischio di impasse nel consiglio di amministrazione del 6 dicembre. Sul tavolo del board della società guidata da Franco Bernabè restano aperti diversi dossier, in primis l’offerta dell’uomo d’affari egiziano Neguib Sawiris che è interessato a mettere sul piatto 2-3 miliardi di euro per un aumento di capitale, ma a condizione che Telecom Italia non effettui lo spin-off della rete. Stamattina il titolo è il peggiore del listino azionario FTSE MIB con una perdita dell’1,94% a 0,6825 euro.


