Seat PG possibile interesse di Sawiris

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Anche ieri le azioni Seat Pagine Gialle hanno evidenziato un rimbalzo tecnico interessante, portando al 75,35% la performance a tre giorni

Anche ieri le azioni Seat Pagine Gialle hanno evidenziato un rimbalzo tecnico interessante, portando al 75,35% la performance a tre giorni. Dopo l’ammissione al concordato preventivo allo scopo di venir fuori dal grave dissesto finanziario nel modo più indolore possibile e l’uscita ininterrotta dei principali fondi di investimento, sulla società delle directories inizia a vedersi qualche barlume di luce. Ieri l’exploit del titolo (+11,54% a 0,0029 euro) è dovuto soprattutto ai rumors che vogliono il magnate egiziano Sawiris interessato a Seat Pagine Gialle.

Ad ogni modo andiamo con ordine, in quanto la giornata di ieri era cominciata con la notizia dell’uscita dal capitale di un altro fondo hedge azionista, ovvero Monarch Alternative Capital, che il 4 febbraio (giorno del consiglio di amministrazione di Seat) aveva ridotto la partecipazione al 4,47% dal 5,14%. Il giorno successivo il fondo ha ridotto ulteriormente la sua presenza nel capitale della società degli elenchi telefonici, portando la partecipazione a zero.

Nei giorni scorsi hanno chiuso la loro esperienza nel capitale di Seat alche altri fondi, come Anchorage Capital e Sothic Capital Management, che erano usciti dall’azionariato Seat prima dell’annuncio della richiesta di ammissione al concordato preventivo. La speranza di rilancio della società delle directories, che l’agenzia di rating Standard & Poor’s valuta ormai in bancarotta, è affidata all’eventuale ingresso di un cavaliere bianco che secondo indiscrezioni di stampa potrebbe essere Neguib Sawiris.

Il magnate egiziano, che in passato aveva messo le mani su Wind e provato a prendere anche il 30% di Telecom Italia, potrebbe effettivamente essere interessato a comprare la società, a patto che dopo il concordato avvenisse lo stralcio dell’esposizione debitoria a 750 milioni di euro. Le banche creditrici, soprattutto Unicredit e Barclays, dovrebbero fare un grosso sacrificio ma a quel punto il core business sarebbe in salvo.

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