Creval, utili in aumento

Creval manda in archivio la prima parte dell’anno facendo registrare un convincente utile netto in netto. Il dato è in aumento di 50,8 milioni in confronto ai 3,1 milioni del medesimo periodo del 2014, ed ha soddisfatto e battuto le attese degli analisti.

Positivo il bilancio di Carige

Banca Carige ha archiviato il primo semestre 2015 facendo segnare un utile netto intorno ai 16,7 milioni che va confrontato con il risultato negativo per 45,5 milioni nel medesimo periodo dello scorso anno.

Aim Italia, 544 milioni raccolti dal 2009

Alcuni dati sono forieri di incoraggiamenti per la Borsa italiana a giudicare dal trend che viene osservato da molti anni a questa parte. Un segmento da tenere in considerazione è sicuramente quello riguardante il mercato delle Pmi, l’Aim Italia. Sulla carta, uno dei più deboli.

Generali, positivo il primo semestre 2015

Nel corso del primo semestre del 2015, Generali ha fatto registrare un utile netto in forte aumento. L’utile si è portato a 1,3 miliardi (+21,6%). Inoltre, il risultato operativo è in crescita dell’11,3% ed è attualmente a 2,8 miliardi: quest’ultimo è il miglior dato dal 2007 ad oggi.

Inkwit, un primo trimestre da incorniciare

Ottime notizie per Inwit. La società controllata di Telecom Italia, attiva, nel comparto delle torri di trasmissione, ha fatto registrare durante il primo trimestre di quest’anno un utile netto di 21,31 milioni di euro, un ebitda di 34,95 milioni, con un margine sui ricavi che si attesta al 44,3%, e un fatturato che si attesta a 78,96 milioni.

Amazon, un bilancio trimestrale perfetto

Dal mese di aprile al mese di giugno 2015 Amazon, vero e proprio colosso del commercio online, ha fatto registrare utili pari a 92 milioni di dollari e vendite in rialzo vertiginoso del 20%, per una cifra complessiva pari a 23,18 miliardi di dollari.

Per Stm una chiusura di semestre deludente

Arriva il bilancio del secondo trimestre di Stm. L’azienda lo archiva con un utile netto di 35 milioni di dollari, che diminuisce se comparato ai 38 milioni dello scorso anno (il consenso degli operatori di mercato era per 38,9 milioni) e appare in controtendenza rispetto alla perdita di 22 milioni dei primi tre mesi dell’anno.