La crisi economica colpisce Detroit

by Redazione Commenta

La crisi economica ha ormai completamente colpito il settore auto anche in quella che ne è definita la patria, Detroit. La vendita di auto..

La crisi economica ha ormai completamente colpito il settore auto anche in quella che ne è definita la patria, Detroit. La vendita di auto da parte della General Motors, infatti, lo scorso mese è scesa di del 45% e Walt Tutak, manager Chevrolet, si è detto realmente preoccupato poichè, durante i suoi 34 anni di lavoro nel settore auto, non ha mai visto una situazione tanto drastica.

Il mercato automobilistico rappresenta senza dubbio una fetta consistente dell’economia americana, un settore che dà lavoro a milioni di persone i cui posti di lavoro sono seriamente a rischio. Tutak, inoltre, ha affermato che il governo dovrebbe impegnarsi tempestivamente ed efficacemete a sostegno delle tre principali case automobilistiche di Detroit (Ford, General Motors e Chrysler) soprattutto perchè esse danno lavoro a circa 500.000 persone.


Il fallimento di anche solo una di queste case automobiliste, inoltre, avrebbe come conseguenza anche il fallimento delle principali società fornitrici. Secondo molti, infatti, un rifiuto del governo potrebbe causare conseguenze molto più ampie e non circoscritte soltanto entro le aziende di Detroit

Al centro tecnologico della General Motors, che sviluppa e testa nuovi modelli, già numerose persone hanno perso il proprio posto di lavoro a causa dell’annullamento di numerosi porogetti.


In realtà tra i membri del governo non ci sono grosse opposizioni a concedere questi aiuti anche se, tuttavia, alcuni ritengono che siano state queste stesse case automobilistiche a volere la propria morte non impegnandosi sufficientemente nella creazione di veicoli più efficientii da un punto di vista dei consumi e per questo si trovano ad essere colpite da un doppio svantaggio: la perdita di fiducia da parte dei consumatori e l’aumento del prezzo del carburante e, quindi, anche se venissero salvate il loro giro d’affari si ridurerebbe comunque rispetto al passato.

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