
Su base congiunturale si scende da -0,1% a -0,2% mentre su base annuale da -4,7% a -4,8%, una correzione questa che sebbene sia lieve porta ad un risultato considerato drastico e inatteso dalla maggior parte degli econimisti.

Su base congiunturale si scende da -0,1% a -0,2% mentre su base annuale da -4,7% a -4,8%, una correzione questa che sebbene sia lieve porta ad un risultato considerato drastico e inatteso dalla maggior parte degli econimisti.

Dominique Strauss-Kahn, in particolare, ha affermato che andando ad esaminare bene i fatti emerge con chiarezza che l’Europa è stata colpita meno duramente rispetto agli Stati Uniti, ha saputo reggere meglio la difficile situazione, ma questo non vuole dire che le cose vadano allo stesso modo anche nella fase di ripresa.

Il sondaggio condotto da Markit intervistando 2000 imprese, in particolare, ha mostrato che l’indice Pmi servizi è salito a 50,6, raggiungendo così il livello più alto da maggio 2008. L’aspetto più clamoroso, tuttavia, è che si tratta di un risultato superiore alle attese, che parlavano di un indice pari a 50,5, e che rispetto al 49,9 di agosto è riuscito a superare la barriera dei 50 punti che divide le fasi di contrazione e di espansione dell’economia.

In ogni caso secondo la Bce nel terzo trimestre del 2009 il prodotto interno lordo in Europa dovrebbe sabilizzarsi ulteriormente, a testimonianza del fatto che la recessione è ormai finita, ora quello che si attende è un periodo di graduale ripresa.

Trichet, inoltre, ha affermato che il tasso di inflazione nella zona euro durante il mese di agosto è stato negativo a causa di un aumento dei prezzi delle materie prime nel corso dello scorso anno ma che nei prossimi mesi l’inflazione dovrebbe essere tornare ad essere “moderatamente” positiva.

L’indagine, quindi, ha evidenziato una crescita a 54,4, un risultato superiore rispetto alla stima flash che prevedeva invece una crescita pari a 50.

Secondo quanto emerso dall’indagine di Makit, in particolare, l’indice composito della zona euro durante il mese di agosto ha superato le attese degli analisti salendo di oltre 3 punti a 50,0, il confine tra la crescita e la contrazione.

Tra queste sanzioni l’Unione ha specificato che rientra anche la più alta mai inflitta fino a questo momento per un solo cartello, quella relativa ai “vetri per auto” che ammonta a ben 1,38 miliardi di euro.

Nella Ue a 27, invece, il deficit commerciale è stato di 4,3 miliardi in netto miglioramento rispetto al deficit di 7,2 miliardi di euro registrato a maggio 2009. I dati appaiono confortanti soprattutto se paragonati a giugno 2008 quando il deficit ammontava a 19,3 miliardi di euro.

Come la Federal Reserve, che ha sottolineato l’inizio di una lenta ripresa da parte dell’economia americana, anche la Bce ha espresso pareri rassicuranti sull’economia dell’Eurozona affermando che, nonostante il livello di incertezza resta elevato, ci sono numerosi segnali che mostrano come la recessione stia volgendo finalmente a termine.


Questa previsione, ha spiegato la Bce, è stata formulata in considerazione degli effetti negativi ritardati che si verificheranno nei prossimi mesi, tra cui l’ulteriore deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro.

In Italia il calo è stato del 2,6% su base trimestrale e del 6% su base annua. Per quanto riguarda tutta l’Unione Europea, invece, il calo è stato del 2,4% rispetto al trimestre precedente e del 4,7% rispetto all’anno precedente.

Una circostanza questa che viene vista da molti come un ulteriore conferma di una lenta e progressiva ripresa dell’economia e, soprattutto come conferma che la crisi economica sta finalmente allentanto la presa.