Euro in crescita dopo misure straordinarie della Grecia

L’euro ha mostrato un lieve recupero nella corsa contro il dollaro salendo a 1,3640, la moneta unica ha infatti giovato della notizia secondo cui il governo greco ha deciso di adottare delle misure straordinarie per 4,8 miliardi di euro al fine di assicurare il raggiungimento del target di bilancio per l’anno in corso.

La decisione è stata comunicata questa mattina da un funzionario del governo al termine di una riunione dell’esecutivo, il funzionario governativo ha inoltre spiegato che la cifra necessaria per porre in essere le misure straordinarie verrà realizzata per metà da un taglio della spesa e per l’altra metà da un aumento delle tasse.

Annuncio tassi Bce giovedì 4 Febbraio

Jean-Claude Trichet

Giovedì 4 Febbraio 2010 alle ore 13:45 verranno resi noto i dati relativi alla situazione macro economica europea e durante quella stessa giornata Jean-Claude Trichet annuncerà il mantenimento dei tassi di interesse all’1%.

Nessuna modifica al tasso di interesse europeo è quindi attesa nella giornata di giovedì poichè la situazione, se pur in netto miglioramento, ha bisogno ancora di un periodo crescita.

Bce conferma i tassi all’1%

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La Banca centrale europea al termine del Consiglio direttivo tenuto questa mattina ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse all’1%, decisione questa in linea con le attese del mercato e degli analisti che all’unanimità avevano previsto che l’istituto di Francoforte non avrebbe provveduto ad alcun rialzo dei tassi.

Il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento resta quindi all’1%, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali resta all’1,75%, mentre il tasso che la stessa Bce pratica sui depositi di breve termine che detiene per conto delle banche commerciali resta allo 0,25%.

Icesave l’Islanda non paga i debiti

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Negli ultimi giorni si è aggravata la posizione dell’Islanda, che per parola di Ólafur Ragnar Grímsson, presidente della repubblica, ha dichiarato di porre il veto alla legge che ratificava gli accordi precedenti con la Gran Bretagna e con l’Olanda, al fine di rimborsare i correntisti europei della Icesave, banca islandese fallita nel 2008.

Gli islandesi hanno perciò deciso di non pagare i 13mila euro che sarebbero a carico di ogni cittadino, e com’è ovvio che sia tutti sono andati contro questa legge.

Svizzera in ripresa

crisi svizzeraLa situazione economica in Svizzera sembra lentamente tornare in territorio positivo. I dati macro economici sono confortanti e la moneta locale continua a guadagnare nei confronti dell’euro portadosi a pesare 1,485.

La ripresa del prodotto interno lordo sarà inferiore al punto percentuale nel 2010 portandosi a 0,7% mentre nel 2011 segnalerà un aumento del 2%.

Debiti Unione Europea 2010

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Nell’anno che sta per iniziare molti paesi europei dovranno fare i conti con i debiti contratti nel 2009 per cercare di arginare la crisi economica, con l’esempio della Grecia degli ultimi giorni che calza a pennello.

Come vi abbiamo raccontato qualche tempo fa il deficit ed il debito pubblico nell’Unione Europea sono in netto aumento, e come se non bastasse l’ultima decisione di Moody’s e Standard & Poor’s di tagliare il rating delle finanza pubbliche greche, aumenta le preoccupazioni per il 2010.

Bce lascia invariati i tassi all’1%

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La Banca centrale europea al termine del consiglio direttivo ha lasciato invariati i tassi di interesse all’1%, una decisione questa ampiamente prevista dal mercato soprattutto alla luce delle dichiarazioni rese più volte dal presidente Jean-Claude Trichet che in varie occasioni ha provveduto a spiegare quelle che sono le intenzioni della Bce per ciò che riguarda le exit strategy, ovvero iniziare fin da subito ad eliminare gli strumenti finanziari concessi alle banche e lasciare invariati i tassi di interesse fino ad ottobre 2010.

La Bce ha anche mantenuto invariato il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali all’1,75%, mentre il tasso che la stessa Bce pratica sui depositi di breve termine che detiene per conto delle banche commerciali resta allo 0,25%.

Ripresa economica nel 2010, parola di Jean Claude Trichet

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Dopo la decisione della Banca centrale europea di lasciare i tassi invariati all’1% il presidente Jean Claude Trichet durante la conferenza stampa ha parlato dell’attuale situazione economica affermando di prevedere una graduale ripresa nel 2010 e un miglioramento della crescita nella zona euro nel secondo trimestre del 2009.

La situazione, dunque, inizia a migliorare ed è possibile guardare al futuro con un certo ottimismo anche se Trichet ha invitato alla cautela, la situazione resta ancora caratterizzata da una profonda incertezza che non consente di fare previsioni certe e affidabili.

Tassi d’interesse ancora all’1%

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La decisione di mantenere all’1% i tassi di interesse non ha sorpreso nessuno poichè Jean-Claude Trichet aveva già fatto capire che i tassi rimarranno invariati almeno fino alla fine del 2009. Il consiglio direttivo della banca centrale riunito per l’occasione a Francoforte ha fatto inoltre sapere che il tasso d’interesse praticato per il rifinanziamento corrisponde all’1% mentre per quello marginale rimane all’1,75%.

Le banche commerciali europee che depositano il denaro nelle casse della Bce potranno beneficiare di un profitto dello 0,25% nel preve periodo.

Previsioni Pil riviste al rialzo dalla Commissione europea

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La Commissione europea è convinta che l’economia del vecchio continente sia in fase di ripresa, per questo motivo ha rivisto al rialzo le stime relative al Pil che per l’Italia passa ad un -4% per il 2009 e ad un +0,7% per il 2010, rispetto al -5,0% per quest’anno e al +0,1% per il prossimo anno di cui si parlava nella precedente stima.

Quello che secondo le stime della Commissione europea continua ad essere estremamente negativo è il tasso di disoccupazione per il quale si prevede per un tasso del 7,8% per quest’anno e dell’8,7% nel prossimo biennio.

Prestiti a privati in calo per la prima volta nella zona euro

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La Banca centrale europea questa mattina ha diffuso i dati relativi all’indagine mensile sui prestiti da cui emerge che a settembre la variazione annua relativa ai prestiti del settore privato è risultata negativa, circostanza che dall’inizio delle rilevazioni, avvenute per la prima volta nel 1991, non non era mai accaduta e che quindi ha suscitato molta preoccupazione.

I dati diffusi dalla Bce, in particolare, indicano a settembre una diminuzione tendenziale dei prestiti al settore privato dello 0,3% rispetto a un aumento dello 0,1% registrato ad agosto. Su base congiunturale i prestiti hanno invece registrato il primo incremento dopo due mesi di flessione.

Deficit e debito pubblico Ue in crescita

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L’Eurostat ha pubblicato oggi i dati relativi al deficit e al debito pubblico in Europa dove la crisi economica, in linea con le previsioni, ha causato una crescita di entrambi i valori.

In base ai dati diffusi dall’istituto nel 2008 il deficit medio nei paesi della zona euro ha toccato il 2% del Pil, in aumento rispetto al 2007 quando era stato dello 0,6%, mentre il debito è arrivato al 69,3%, anche questo in crescita rispetto all’anno precedente quando era stato del 66%.

Tassi di interesse invariati dalla Bce

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Anche questa volte le previsioni sono state confermate, la Banca centrale europea ha confermato per il quinto mese consecutivo i tassi di riferimento al minimo record dell’1%, lasciando invariati anche i tassi sui depositi overnight allo 0,25% e quelli sulle richieste di prestiti marginali all’1,75%.

Il costo del denaro in Europa, quindi, resta ancora al livello più basso nella storia dell’euro. La differenza tra il costo del denaro negli Stati Uniti e quello nella zona euro resta all’1% dal momento che la Fed ha azzerato il tasso sul Fed Funds limitandosi a fissare un range compreso tra 0 e 0,25%.

Previsioni Pil secondo trimestre 2009 riviste al ribasso

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Anche se la fase più critica della crisi economica è considerata ormai alle spalle l’economia nella zona euro continua a procedere a rilento. Nonostante alcuni paesi come Germania e Francia hanno iniziato a mostrare i primi segnali di crescita l’Eurostat ha rivisto al ribasso le sue previsioni relative al Pil dell’Eurozona del secondo trimestre 2009.

Su base congiunturale si scende da -0,1% a -0,2% mentre su base annuale da -4,7% a -4,8%, una correzione questa che sebbene sia lieve porta ad un risultato considerato drastico e inatteso dalla maggior parte degli econimisti.