Investire sui titoli bancari, escluso un ritorno sui livelli del passato

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Per chi ha intenzione di investire in Borsa il consiglio degli esperti è quello di lasciar perdere il settore bancario, soprattutto se l'intenzione..

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Per chi ha intenzione di investire in Borsa il consiglio degli esperti è quello di lasciar perdere il settore bancario, soprattutto se l’intenzione è quella di ottenere dei profitti in previsione di un forte recupero di questi titoli.

Secondo un’attenta analisi riportata dal Corriere Economia, infatti, a causa della crisi e delle sue ingenti conseguenze è molto difficile che ci sarà un ritorno agli investimenti su livelli di roe precendenti alla crisi, ovvero intorno al 20-24%. Sono in molti a ricodurrre il recente andamento dei titoli bancari alla volatilità dei mercati e alla crisi di Dubai ma un attento esame di quanto accaduto nell’ultimo anno mostra che non è assolutamente così.


Tutto è cominciato il 12 settembre del 2008 quando è stato annunciato il fallimento di Lehman Brothers, uno delle più grandi banche al mondo. La conseguenza è stata un crollo dei mercati durato per i sei mesi successivi e che in Italia si è arrestato il 9 marzo del 2009, giorno dei minimi per gli indici.


In questi sei mesi c’è stato un crollo della capitalizzazione che per le prime cinque banche italiane (Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps, Ubi e Banco Popolare), si è passati dai 127 miliardi di euro del 27 settembre 2008 ai 36 miliardi di euro del 9 marzo 2009. Dallo scorso 9 marzo, tuttavia, tutte le principali banche italiane hanno registrato una forte crescita del loro valore, venerdì scorso il livello di capitalizzazione ha raggiunto i 95 miliardi, ma in ogni caso si tratta di valori che sono ancora molto lontani dai livelli precedenti alla crisi e che secondo gli esperti difficilmente verranno recuperati.

A sostegno di questa tesi il fatto che da ottobre 2008 a ottobre 2009 i rapporti in stato di insolvenza in capo a società non finanziarie sono aumentati a 37,21 miliardi dai precedenti 27,03 miliardi di euro, secondo alcune stime è in aumento anche il tasso dei crediti problematici a fronte dei quali emerge che di ogni cento euro presi in prestito venti non vengono restituiti.

Molti sono convinti che il peggio sia ormai alle spalle e anche se probabilmente è così l’incertezza e la recente crisi di Dubai invitano alla cautela.

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