Sospensione pagamento mutuo entro il primo gennaio 2010

by Redazione 1

Il presidente dell'Abi Corrado Faissola, nel corso del suo intervento durante un seminario dell'Associazione tenutosi ieri a Gubbio ha risposto..

Il presidente dell’Abi Corrado Faissola, nel corso del suo intervento durante un seminario dell’Associazione tenutosi ieri a Gubbio ha risposto alle associazioni dei consumatori Federconsumatori e Adusbef che da giorni insistono affinchè venga al più presto attuata la moratoria sui mutui approvata lo scorso ottobre.

La paura delle asssociazioni a tutela dei consumatori, infatti, è quella che si possa decidere di far slittare questo provvedimento e che la situazione delle famiglie in difficoltà si possa ulteriormente aggravare a causa dell’impossibilità di richidere al più presto una sospensione dal pagamento delle rate del mutuo.


Ma Faissola ha rassicurato tutti, come già detto ad ottobre la moratoria potrà essere richiesta dalle famiglie italiane che presentano i requisiti prescritti a partire da gennaio 2010, la sopsensione delle rate avverrà poi a partire dal mese successivo alla richiesta.


A preoccupare le associazioni dei consumatori il fatto che lo scorso ottobre la misura è stata approvata ma non ne sono stati definiti tutti gli aspetti essenziali, cosa che non è ancora stata fatta nonostante tra poco più di un mese le famiglie dovranno essere messe in condizione di poter richiedere questa misura e conoscerne tutti i relativi dettagli. Tra le questioni ancora irrisolte troviamo le modalità di recupero delle rate non pagate e l’armonizzazione con le altre misure simili già adottate autonomamente dai singoli istituti finanziari.

Ma il presidente dell’Abi ha rassicurato tutti affermando che gli ultimi dettagli verranno definiti entro breve e che nella peggiore delle ipotesi le famiglie potranno chiedere la sospensione del pagamento delle rate del mutuo a partire dal 1 gennaio 2009.

Federconsumatori e Adusbef stimano che sono circa 400.000 le famiglie che decideranno di usufruire di questa misura perchè hanno subito una forte diminuzione del reddito causata da cassa integrazione e licenziamenti, oltre che dagli effetti della crisi economica.

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