
Il gruppo bancario ha fatto sapere che nelle sedute consiliari si è deciso di emettere al massimo 262.580.944 azioni ordinarie di nuova emissione del valore nominale di Euro 2,50 ognuna.
Il gruppo bancario ha fatto sapere che nelle sedute consiliari si è deciso di emettere al massimo 262.580.944 azioni ordinarie di nuova emissione del valore nominale di Euro 2,50 ognuna.
Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, il Core Tier 1 a fine marzo è rimasto stabile al 6,94%, un dato che non tiene però conto del già annunciato aumento di capitale Ubi Banca e degli eventuali benefici derivanti dall’eventuale conversione del prestito convertibile. Il Tier 1 si è attestato al 7,45%, mentre il Total capital ratio all’11,12%.
Ubi Banca punta a raggiungere un utile di 5-600 milioni entro il 2015 con il nuovo piano industriale, che sarà presentato agli analisti lunedì 16 maggio.
L’assemblea dei soci ha approvato il bilancio dell’esercizio 2010 con utile a 172 milioni di euro e dividendo dimezzato a 0,15 euro ed è stato approvato anche l’aumento di capitale della banca.
Ubi e BP hanno smentito il tutto, dicendo che il contenuto dell’articolo è completamente falso e destituito di ogni fondamento. Inoltre le due banche si riservano ogni opportuna iniziativa a tutela dei propri azionisti e del mercato.
La notizia, del tutto inattesa, è stata accolta in maniera negativa dai broker, la maggior parte dei quali non ha esitato a rivedere al ribasso la valutazione sul titolo.
Contestualmente all’avvio della copertura su Ubi Banca, Morgan Stanley ha tagliato le stime Eps 2011-2012 delle banche italiane dell’8% circa, in quanto ritiene che l’avvicinarsi di una soluzione alla crisi del debito sovrano abbia contribuito a spingere al rialzo le relative quotazioni ma allo stesso tempo è evidente la persistenza del rischio sugli utili alla luce degli elevati costi dei finanziamenti.
Il problema, ha precisato il broker, non riguarda solo l’Italia, tutti i paesi europei rischiano il cosiddetto effetto contagio per via dell’incapacità dei governi di porre in essere delle misure idonee a evitare che la situazione degeneri ulteriormente. In Italia, tuttavia, il concreto rischio di instabilità politica potrebbe mettere a repentaglio anche l’attuazione del piano volto a ridurre il rapporto debito/Pil sotto il 3% entro il 2012.
Come rivelato dal Cebs saranno 91 le banche in Europa ad essere sottoposte agli stress test, tra le quali figurano anche le italiane Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps, Banco Popolare e Ubi, con i risultati che verranno pubblicati il 23 luglio prossimo.
Il titolo Ubi Banca sta così confermando il breakout della resistenza chiave di 7,80 euro, ed attende ora il momento giusto per tentare un nuovo attacco alla soglia psicologica, che potrebbe spingere poi il titolo verso traguardi molto più ambiziosi.
Il dato dell’anno precedente però era stato notevolmente influenzato da componenti non ricorrenti negative per 82,9 milioni, quasi interamente dovute a rettifiche di valore.
Banca Monte dei Paschi di Siena ha optato per i Tremonti Bond riuscendo così a portare il Tier 1 al 7,5% rispetto al 5,1% di fine 2008, scegliendo inoltre di puntare ad un rafforzamento della propria struttura patrimoniale non distribuendo alcuni dividendo per gli azionisti ordinari, l’unica cedola che sarà staccata riguarderà gli azionisti di risparmio, ai quali andrà un dividendo di 0,01 euro per azione.
Inoltre è stata anche abbattuta la barriera successiva a 9,60 euro, e sarà proprio la conferma oltre questo valore a poter dare il via ad un nuovo allungo di Ubi Banca.
Stando alle prime indiscrezioni provenienti dal mercato il rendimento sarebbe fissato nell’area di 75 punti base sopra l’Euribor a 3 mesi.
Ubi Banca ha dato mandato a banche molto importanti come Banca Imi, Bank of America Merrill Lynch e Natixis.