Agenzie di rating a giudizio negli Usa

L’operato delle agenzie di rating è sempre trasparente oppure ci sono delle zone d’ombra, dei comportamenti e delle prese di posizione tali da influenzare e non poco la finanza a livello internazionale? Ebbene, negli Stati Uniti un Tribunale ha tirato in ballo due delle tre più importanti agenzie di rating, S&P e Moody’s, chiamate a difendersi ed a dimostrare la loro innocenza.

L’accusa è pesante ed è in particolare quella di frode sull’assegnazione dei rating sui cosiddetti mutui subprime. Nonostante il ricorso presentato dalle due Agenzie il Tribunale, respingendolo, vuole vederci chiaro dando almeno per il momento ragione ad alcuni importanti investitori istituzionali che, per loro ragione, sono chiaramente a caccia di vedersi restituito il maltolto.

Rating Italia tagliato da Moody’s

Dopo Standard & Poor’s, anche l’Agenzia di rating Moody’s ha abbassato il merito di credito sul debito sovrano dell’Italia. In particolare, il rating sul debito del nostro Paese è stato abbassato da Moody’s ad “A2” per ragioni che sono sostanzialmente le stesse di quelle per cui Standard & Poor’s nei giorni scorsi s’è mossa nella stessa direzione.

L’Italia, infatti, a fronte di un elevato debito pubblico presenta sia una bassa crescita, sia una situazione politica che potrebbe mettere a rischio la messa a punto delle riforme strutturali.

Agenzie di rating inutili e dannose secondo Partnoy

Le raccomandazioni di Borsa o rating espresse dalle principali agenzie mondiali sono estremamente dannose per i mercati finanziari. A sostenerlo è Frank Partnoy, uno dei massimi esperti mondiali in tema di regolamentazione dei mercati finanziari, nonchè professore presso l’Università di San Diego e autore di alcuni best seller su Wall Street.

In un’intervista rilasciata a CorrierEconomia, in particolare, Partnoy punta il dito contro i giudizi emessi da Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch, sottolineando come alla luce di quelle che sono le regole attuali gli investitori istituzionali sono obbligati a dipendere dal rating di queste agenzie, anche se tante volte questo risulta completamente sbagliato.

La Ue propone un’agenzia di rating europea

Dopo il declassamento a junk dei titoli di Stato del Portogallo da parte di Moody’s, si è levato un coro di dissenso da tutta l’Unione Europea contro le agenzie di rating.

Josè Manuel Barroso, il presidente della Commissione europea, ha affermato da Strasburgo che le decisioni prese dall’agenzia di rating americana, in assenza di nuovi elementi sull’economia portoghese, servono solamente ad aumentare la speculazione, senza dare maggiore chiarezza.

Spagna evita la crisi, rating confermato da Fitch e Moody’s

Marco Cecchi de’ Rossi, managing director di Fitch Italia, in occasione di un incontro tenuto presso l’Università Bocconi di Milano, ha sottolineato la necessità di non creare falsi allarmi in relazione al tanto temuto effetto domino della crisi che ha colpito la Grecia, secondo l’economista la posizione della Grecia è completamente diversa da quella della Spagna e del Portogallo.

Una tesi questa che si è rivelata fondata, almeno per quanto riguarda la Spagna. Le agenzie di rating Fitch e Moody’s hanno infatti deciso di lasciare invariato il rating sul debito sovrano spagnolo a AAA.

Moody’s mantiene rating A2 su Grecia

La decisione della Grecia di adottare misure straordinarie per 4,8 miliardi di euro ha avuto effetti positivi per le Borse europee, a contribuire in modo positivo sono state anche le dichiarazioni di Moody’s che ha definito la notizia un chiaro segnale dell’intenzione del governo di Atene di riassumere il controllo delle finanza pubbliche.

L’agenzia ha inoltre precisato che il mantenimento del rating ai livelli attuali dipenderà esclusivamente dall’attuazione da parte della Grecia delle misure annunciate, nel corso dell’implementazione delle misure Moody’s ha infatti deciso di voler mantenere l’attuale rating, pur sottolinenado che ci saranno dei declassamenti nel caso in cui le riduzioni del deficit saranno inferiori rispetto a quanto promesso.

Rating Telecom Italia resta invariato per Fitch

Nei giorni scorsi l’indagine avviata dalla Procura di Roma nei confronti di Sparkle, sospettata di frode fiscale, ha avuto conseguenze negative in Borsa per il titolo Telecom Italia che ha risentito non poco della bufera giudiziaria in cui è stata coinvolta la sua controllata, in ogni caso secondo gli esperti si è trattato solo di un effetto temporaneo, non a caso stamane il titolo a Piazza Affari segna un +1,05% a 1,057 euro.

Ma a togliere ogni dubbio ci pensa Fitch, l’agenzia di rating ha infatti spiegato che l’accusa mossa nei confronti di Sparkle non avrà conseguenze rilevanti sul rating di lungo periodo di Telecom. Attualmente il giudizio di Fitch su Telecom Italia è “BBB” sul Long-term Issuer Default Rating e sul senior unsecured.