Un netto passo in avanti, da tradurre in significativi cambiamenti sul fronte dei mercati e in particolar modo nel comparto del credito. E’ arrivato l’ok – almeno quello formale – alla fusione tra Bpm e Banco Popolare. Finalmente, oseremmo dire.

Un netto passo in avanti, da tradurre in significativi cambiamenti sul fronte dei mercati e in particolar modo nel comparto del credito. E’ arrivato l’ok – almeno quello formale – alla fusione tra Bpm e Banco Popolare. Finalmente, oseremmo dire.

Il giorno dell’aumento di capitale da un miliardo da parte del Banco Popolare è arrivato. Ed è il frutto di numerose fasi di mercato per il gruppo.

Fervono i preparativi per il matrimonio bancario dell’anno. I board amministrativi di Banco Popolare e Banco Popolare Milano approveranno la fusione tra i due gruppi fra pochi giorni (23 e 24 maggio le date stabilite). La fusione avrà , poi, efficacia entro la fine del 2016 e darà vita al nuovo istituto e allo spin-off di Bpm Spa.

Si conclude molto positivamente il primo semestre dell’anno per Banco Popolare, che manda in archivio il bilancio con un utile netto schizzato a 293 milioni di euro dai 6 milioni della prima metà dello scorso anno, andando oltre le aspettative degli analisti.

Le quotazioni di Banco Popolare hanno subito un forte ribasso nel corso delle ultime settimane a Piazza Affari, con i prezzi che sono arrivati fino a toccare il minimo di 1,863 euro per azione.

Con questo repentino crollo, le quotazioni di Banco Popolare hanno toccato i nuovi minimi da marzo 2009.

A Piazza Affari le quotazioni del Banco Popolare restano in una situazione negativa, nonostante un tentativo di recupero fatto registrare nella seduta di venerdì.

BP è arrivato fino a toccare la resistenza chiave di quota 4,60 euro e sarà proprio il superamento di questo scoglio a poter proporre agli analisti un chiaro ed inequivocabile segnale di forza del titolo.

BP inizialmente ha rischiato un nuovo delicato test della soglia psicologica a 4 euro, che è stato superato brillantemente, con conseguente rimbalzo oltre la resistenza di breve di quota 4,25 euro per azione.

Il titolo nelle ultime sedute ha addirittura consolidato il proprio valore attorno a questa cifra, mettendo una buona base di partenza per un ulteriore balzo in avanti. Tuttavia ieri il titolo in borsa ha chiuso perdendo l’1,04% a quota 7,11 euro.