Le quotazioni dell’oro si riportano in prossimità dei livelli più elevati dell’ultimo anno, sfiorati solamente nelle passate settimane.

Le quotazioni dell’oro si riportano in prossimità dei livelli più elevati dell’ultimo anno, sfiorati solamente nelle passate settimane.

Gli ultimi giorni di fine 2014, sui mercati internazionali delle materie prime, hanno visto l’oro muoversi verso un rialzo.
Rispetto a un mese fa, i prezzi delle materie prime sono calati dell’8,5%. Un crollo vero e proprio, stavolta poco correlato con il rafforzamento del dollaro, che nell’ultimo mese ha guadagnato appena l’1,3% e nell’ultima settimana ha perso lo 0,3%.
Gli operatori finanziari discutono sempre di più dell’improvviso crollo delle materie prime: l’oro è ai minimi da cinque anni a questa parte. Le quotazioni del petrolio sono in calo e si attestano nuovamente sotto i 50 dollari.

A spingere in alto il prezzo dell’oro è stato soprattutto il calo del dollaro che ha seguito l’ufficializzazione della decisione presa dalla Federal Reserve in merito al nuovo pacchetto di stimoli monetari.

Non è un caso, quindi, che da quando ha avuto inizio la crisi finanziaria mondiale il prezzo dell’oro sia salito fino a toccare massimi storici, una situazione che sembra destinata a durare ancora a lungo.

A spingere in alto il prezzo del metallo giallo è ancora una volta la crisi che ha colpito l’Europa, a fronte dell’incertezza dei mercati del vecchio continente gli investitori sono sempre più propensi a puntare sui metalli preziosi, primo tra tutti l’oro, anche se hanno iniziato a mostrare segnali di ripresa anche l’argento, il rame e il platino.

Tra i sostenitori della tesi rialzista troviamo David Rosemberg e John Paulson, quest’ultimo ha addiruttura lanciato lo scorso gennaio un fondo specializzato in oro.

In questi casi, tuttavia, la maggior parte degli investitori si rivelano proponesi ad investire nell’oro, il metallo giallo è infatti considerato una forma di investimento che non conosce crisi e il cui valore si innalza proprio nel momento in cui cala quello delle principali monete di riferimento.