Banche italiane ripartono con un deficit di 75 miliardi

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Gli esperti hanno stimato che la crisi finanziaria è costata alle banche italiane circa 75 miliardi di euro, una crisi dalla quale bisogna cercare di uscire definitivamente proprio nell’anno in corso.

In particolare, se si considera la seconda matà del 2008 come inizio della crisi economica, emerge una perdita complessiva pari a 27 miliardi di euro, durante l’estate del 2008 il valore delle banche italiane raggiungeva 148 miliardi di euro, ora invece il loro valore raggiunge i 121 miliardi.

Banca Fideuram torna a Piazza Affari

Banca fideuramLa notizia non è ancora ufficiale, ma il profumo di Banca Fideuram quotata alla Borsa Italiana è già nell’aria da qualche giorno.

La decisione definitiva verrà presa il 12 Gennaio prossimo durante il consiglio di amministrazione di Banca Intesa Sanpaolo che controlla la banca con sede a Roma in Piazzale Giulio Douhet.

Investire sui titoli bancari, escluso un ritorno sui livelli del passato

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Per chi ha intenzione di investire in Borsa il consiglio degli esperti è quello di lasciar perdere il settore bancario, soprattutto se l’intenzione è quella di ottenere dei profitti in previsione di un forte recupero di questi titoli.

Secondo un’attenta analisi riportata dal Corriere Economia, infatti, a causa della crisi e delle sue ingenti conseguenze è molto difficile che ci sarà un ritorno agli investimenti su livelli di roe precendenti alla crisi, ovvero intorno al 20-24%. Sono in molti a ricodurrre il recente andamento dei titoli bancari alla volatilità dei mercati e alla crisi di Dubai ma un attento esame di quanto accaduto nell’ultimo anno mostra che non è assolutamente così.

Fondo Dubai World non preoccupa l’Italia

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Dopo la richiesta di moratoria emessa da Dubai World, le borse mondiali sono andate a picco.

Nella giornata di oggi le borse europee sono in lieve miglioramento mentre le borse asiatiche hanno fatto registrare anche oggi pesanti cali, il peggiore la borsa di Hong Kong che ha perso oltre il 5%. Le banche europee sono esposte per il fondo Dubai World per circa 40 miliardi anche se la quota più grossa è detenuta dalle banche inglesi.

Aumento di capitale Banca Italease

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Mentre nella giornata di ieri il titolo Tiscali è stato sospeso per eccesso di rialzo per via dell’aumento di capitale e per la pubblicazione del nuovo piano industriale 2009-2013, sempre nella giornata di ieri il titolo di Banca Italease è stato sospeso per eccesso di ribasso evidentemente per i timori dei piccoli azionisti nei confronti dell’aumento di capitale che doveva essere discusso proprio nel consiglio di amministrazione di ieri.

Abi, le banche italiane non sono le più care

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Da uno studio condotto dalla Commissione europea è emerso che le banche italiane sono le più care di tutta Europa, soprattutto per quanto riguarda i conti correnti per la gestione dei quali nel nostro paese un cittadino privato spende circa 253 euro all’anno.

Un dato questo su cui il direttore generale Abi Giovanni Sabatini si è detto in totale disaccordo affermando che il costo medio annuo di un conto corrente in Italia non è di 253 ma di 107 euro, una cifra inferiore a più della metà rispetto a quella riportata dallo studio della Commissione europea.

Le banche italiane sono le più care d’Europa

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In base ad uno studio condotto dalla Commissione europea è emerso che le banche italiane sono le più care di tutta Europa, soprattutto per quanto riguarda i conti correnti per i quali l’Italia ha i costi di gestione in assoluto più elevati.

Dalla ricerca, in particolare, è emerso che un cittadino privato per la gestione del proprio conto corrente spende in media in un anno in Belgio circa 58 euro, in Irlanda 82 euro, in Germania di 89 euro, in Gran Bretagna 103 euro, in Francia 154 euro mentre in Italia ben 253 euro.

Moody’s prevede un biennio difficile per le banche italiane

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La notizia di oggi sul fallimento di altre sette banche americane, per un totale di 52 banche fallite in America dall’inizio dell’anno ad oggi, è un dato che sottolinea quanto la situzione in cui versano gli istituti bancari di tutto il mondo sia piuttosto difficile e precaria.

Questa condizione è stata confermata anche da Henry MacNevin, il vicepresidente Emea banking di Moody’s, che tuttavia ha sottolineato come la situzione delle banche italiane non sia poi così disastrosa.

Unicredit Banca, perde lo 0,47% raggiungendo 0,96 euro

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Nella giornata di oggi il titolo Unicredit si assesta sotto la soglia psicologica di un dollaro per azione toccando picchi in discesa a 0,95 euro e chiudendo a fine serata a 0,96 euro. Dopo essere partita con 1,1 euro per azione alle 14:30 ha sfondato cedendo al ribasso ben lo 0,47%.

Il calo della giornata di oggi è possibile che sia dipeso dall’aumento di capitale della banca deliberato proprio nella giornata di ieri.

Firmato il decreto sui “Tremonti bond”

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Il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha firmato il decreto che autorizza la sottoscrizione da parte del Tesoro di obbligazioni emesse da banche italiane. Lo scopo del decreto, quindi, è quello di accrescere il patrimonio degli istituti bancari per aumentare le possibilità di finanziamento dell’economia italiana, favorendo così una sua ripresa dopo i duri colpi inflitti dalla crisi.

Ma le banche che sceglieranno di ricorrere ai cosiddetti “Tremonti bond” dovranno rispettare una serie di condizioni stabilite dallo stesso decreto. Anzitutto dovranno pagare una cedola annua il cui valore sarà compreso tra il 7,5% e l’8,5%, questo però soltanto per i primi anni poichè successivamente il loro valore crescerà gradualmente.