Salviamo le nostre banche

situazione banche mondiali

Tommaso Padoa – Schioppa, ex ministro italiano dell’economia, chiede un Fondo europeo per salvare le banche” e un rafforzamento della Banca centrale europea.

Secondo l’ex ministro, la crisi che si sta attraversando è dovuta alla troppa fiducia nel meccanismo di autoregolamentazione dei mercati, che ha portato alla violazione delle più elementari norme di prudenza e sicurezza, come quella relativa all’eccesso di liquidità.

BNP Paribas compra alcune unità di Fortis

logo della bnp paribas

BNP Paribas, il più importante istituto di credito francese, ha concluso un accordo per rilevare importanti partecipazioni nella Fortis sia in Belgio che in Lussemburgo: il costo dell’intesa si aggira intorno ai 14 miliardi e mezzo di euro.

BNP Paribas verserà 9 miliardi di euro in azioni, e 5,5 miliardi di euro in liquidità: in cambio otterrà il 75% di Fortis Bank Belgium, le operazioni assicurative della banca, e il 67% della Fortis Bank Luxembourg.

Carte di credito, prossima tempesta

carta di credito con sistema di protezione

La fragile crisi finanziaria degli Stati Uniti rischia di avere delle gravi ripercussioni anche sul settore delle carte di credito. Secondo alcuni osservatori finanziari, infatti, le carte di credito saranno il prossimo settore ad essere nell’occhio del ciclone.

La Innovest StrategicValue Advisors, una società di ricerca americana, ha valutato che, per l’anno 2009, le banche statunitensi saranno costrette a svalutare oltre 18 miliardi di euro in conti di carte di credito insolventi nel primo trimestre, mentre a fine anno si giungerà a un preoccupante 96 miliardi di dollari, oltre il doppio rispetto al 2008.

UBS, tagli per 1.900 dipendenti

facciata della banca europea ubs

Dopo lo snellimento di hsbc, una delle principali banche europee, UBS, secondo fonti vicine ai vertici societari starebbe valutando un taglio del numero dei propri dipendenti nella misura di 1.900 unità.

La banca, che tra l’altro dovrebbe confermare ufficialmente la notizia entro breve, avrebbe tuttavia l’intenzione di “ritoccare” la sola divisione dell’investment banking e banking online, i cui impiegati complessivi sono circa 20.000. Ovvio che una riduzione di quasi il 10%, se tale sarà la scelta di UBS, non può che essere definita come un decremento piuttosto radicale.

Piazza Affari altalenante per le banche

borsa italiana spa vista di fronte

La seduta di ieri per Piazza Affari è stata alquanto altalenante e ricca di sorprese, soprattutto per gli istituti bancari.

Dopo aver perso quasi il 25%, Unicredit ha avuto una incredibile ripresa nonostante il brutto inizio, facendo registrare un ottimo +11% durante il pomeriggio, quando in mattinata il titolo era stato sospeso per eccesso di ribasso. La ripresa del titolo sarebbe da collegarsi alla notizia dell’entrata in vigore della legge che vieta le vendite allo scoperto senza delle precise garanzie.

Nuova giornata negativa per Unicredit

logo della banca italiana unicredit

Dopo aver registrato, negli ultimi due giorni, una perdita di oltre 20 punti percentuali, scendendo al prezzo di 2,55 euro ad azione, Unicredit informa i mercati che “il 23 settembre scorso il consiglio di amministrazione ha approvato un progetto per conferire una parte del proprio portafoglio immobiliare in un fondo chiuso immobiliare.

È previsto che tale transazione, che dovrebbe completarsi entro il 2008, generi più di 15 punti base (0,15%) di core tier 1″.

Credit Suisse non ha fiducia in Renault

logo della credit suisse

Il settore auto europeo è in crisi, non vi è dubbio. Tuttavia gli analisti sono lontani dal far un fascio omogeneo dei diversi attori del mercato.

E così Credit Suisse, in una delle sue ultime valutazioni, ha deciso di premiare il produttore tedesco BMW (sollevando i suoi titoli da “underperform” a “outperform”) ed ha invece punito i francesi di Renault, per i quali il cambio di rating è stato inverso (da “outperform” a “underperform”).

Banche islamiche, presto in arrivo

sono in arrivo in occidente le banche islamiche

Come coniugare le severe regole del Corano con le esigenze e i continui mutamenti dei mercati finanziari di oggi?

Stanno per sbarcare anche in Italia, come già in altri paesi europei, le banche islamiche: le filiali nostrane di colossali istituzioni finanziarie mediorientali.

Il Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, sta studiando in questi giorni con i suoi esperti la compatibilità delle banche islamiche col sistema bancario nazionale ed europeo: esse, infatti, sono ben lontane dall’assomigliare a quelle che abbiamo conosciute fino ad oggi.

Anche McDonald’s ‘sconfessa’ Bank of America

un ristorante mcdonalds

Anche questo è un segno delle difficoltà: McDonald’s, la più importante catena di fast-food al mondo, avrebbe comunicato ad alcune delle proprie unità in franchising un invito a non affidare le proprie strategie di finanziamento dello sviluppo a Bank of America la quale, presumibilmente, attraverserà una fase di riduzione degli impieghi.

Stop alla vendita allo scoperto

novità dal mondo consob

Dal 23 settembre, fino al 31 ottobre, la Consob, Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, ha vietato la vendita dei titoli di banche ed assicurazioni allo scoperto.

La nota diffusa nella serata di ieri dalla stessa Consob afferma: “La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa ha deliberato oggi che la vendita di azioni di banche e imprese di assicurazioni quotate nei mercati regolamentati italiani e ivi negoziate debba essere assistita dalla disponibilità dei titoli da parte dell’ordinante al momento dell’ordine e fino alla data di regolamento dell’operazione” (fonte: www.finanzaonline.com).

Barclays mira all’Italia

banca barclays

La Barclays, una delle maggiori banche del Regno Unito, ha deciso di incrementare la sua presenza nel nostro paese attraverso un aumento delle filiali e dei dipendenti in nord Italia.

Ma oltre a questa espansione “interna”, Barclays mira anche all’acquisizione di sportelli già esistenti, come quelli messi in vendita dal Monte Paschi.

Caso Leheman, l’Italia si è fatta valere

lehman brothers

Relativamente al caso Lehman, una delle più grandi compagnie bancarie stanutensi ridotta al fallimento a causa della crisi dei mutui americani.

Il fallimento di questo colosso, com’è ovvio, ha avuto ripercussioni negative non solo sulle borse e sugli indici, che sono crollati in seguito alla notizia, ma anche sui paesi esteri che avevano scommesso ed investito sui titoli Lehman, che sono crollati da 66 dollari ad azione (nel suo massimo splendore) a pochi spiccioli.