Secondo l’Afo, i prestiti concessi alle famiglie per acquisto delle abitazioni durante il 2008 cresceranno solamente del 4,9%, con un deciso passo indietro, quindi, rispetto a quanto realizzato nel corso dello scorso anno, quando la variazione dei mutui fu pari all’8,7% su base annua.  
Nel 2009, sempre stando alle stime dell’Afo, ci dovrebbe essere una lieve ripresa in grado di portare il ritmo di crescita dei finanziamenti immobiliari al 6,9%.
					
						
						
Nell’attuale congiuntura economica non c’è area o zona che sia al totale riparo dalle influenze negative. 
						
Le ultime dichiarazioni del governatore della Banca d’Italia Draghi hanno confermato l’alone di incertezza che regna dinanzi al futuro dell’economia italiana. 
						
La crisi finanziaria americana non conosce ancora battute d’arresto. Ha infatti alzato bandiera bianca la IndyMac Bank, mentre Freddie Mac e Fannie Mae sembrano desolatamente prendersi per mano per essere condotte verso la strada dell’insolvenza. 
						
						
						
Un’altra voce si alza tra le tante schieratesi in queste settimane contro il prossimo rialzo dei tassi che la Banca Centrale Europea si appresta a varare tra brevissimo tempo. L’autorevole opinione proviene questa volta direttamente dai vertici di Confindustria, per volontà del suo Presidente, Emma Marcegaglia.
						
Borse europee in calo. Regge Londra, mentre Milano, Parigi e Francoforte vanno tutte giù, trascinate in basso da Stati Uniti e Asia. Shanghai chiude al ribasso di oltre il 5%, Tokyo del 2% e Wall Street fa segnare un -3% dovuto principalmente ai titoli bancari e auto, oltre che al prezzo del 
						
Come tutti sanno, la domanda crea l’offerta e oggi più che mai la domanda del petrolio, se pur con qualche discesa negli ultimi 3 anni, è ai massimi livelli. La forte domanda di petrolio ha causato l’aumento del prezzo al barile e si ipotizza che possa crescere ancora fino a raggiungere i 200 dollari al barile. 
						
						
Settimana difficile quella appena trascorsa per Wall Street a causa dei timori legati al settore del credito bancario e all’ulteriore crescita del prezzo del greggio. Il Dow Jones chiude a quota -1,83%, l’S&P500 a quota -1,85% e il Nasdaq fa segnare un ribasso ancora maggiore, pari al 2,27% rispetto alla quotazione precedente (trascinato in basso dai titoli legati all’industria dell’elettronica, in calo del 2,76%).
						
Credit Suisse ha affermato che alcune compagnie automobilistiche, come