Fed sempre più vicina al tapering?

Chicago Cityscapes And City ViewsLa politica di stimolo della FED si è dimostrata inefficace nel raggiungimento di un obiettivo cruciale per l’economia: la creazione di più posti di lavoro negli Stati Uniti. Il quantitative easing della Banca centrale americana, dopo tre anni di inieizioni mensili,  non ha fatto nulla per portare il paese alla piena occupazione. La fotografia scattata sulla situazione occupazionale negli Stati Uniti relativa al mese di agosto non ha lasciato dubbi: dopo l’ultimo scoraggiante rapporto  diffuso dal Bureau of Labor Statistics,  per il terzo mese consecutivo si conferma il trend negativo. Un estate  senza lavoro per gli americani.

FED: fumata nera. Incertezza e volatilità sui mercati

Chicago Cityscapes And City ViewsL’atmosfera di incertezza e confusione non è stata dissipata. Anche se la Federal Reserve ha deciso di non apportare alcuna modifica alla propria politica monetaria (almeno per ora) e dunque di ridimensionare gli enormi sforzi di stimolo economico, il rilascio dei minutes della banca centrale americana suggeriscono che nulla è ancora definito. La Fed sembra privilegiare la linea del “wait and see”, lasciando Wall Street e le piazze del resto del mondo particolarmente nervose. 

Bernanke ottimista sulla ripresa dell’economia

Ben Bernanke, il presidente della Federal Reserve, in un discorso tenuto ad Atlanta, si è detto ottimista sulla ripresa dell’economia nella seconda metà dell’anno.

Secondo Bernanke la crescita accelererà nella seconda metà del 2011, infatti secondo il numero uno della Fed il rallentamento dei mesi scorsi sarebbe da imputare alla catastrofe avvenuta in Giappone.

Federal Reserve nuovi stimoli all’economia

Ben Bernanke, presidente della Federal Reserve, in occasione di un discorso all’Università di Jacksonville, in Florida, ha parlato del nuovo programma di acquisto di bonds annunciato nei giorni scorsi, che come prima conseguenza ha avuto un forte indebolimento del dollaro.

Durante questo discorso, Bernanke ha dichiarato che gli Stati Uniti devono pensare innanzitutto alla propria economia, prima che a quella degli stati esteri, ed ha ricordato come il suo obiettivo in veste di presidente della Fed sia quello di tenere stabili i prezzi e promuovere l’occupazione.

Economia Usa in ripresa secondo Bernanke

Ben Bernanke, presidente della Federal Reserve, ha parlato della situazione economica negli Stati Uniti e non solo.

Bernanke è stato abbastanza rassicurante nei confronti dell’economia degli States, portando beneficio anche ai mercati che hanno segnato notevoli rialzi dopo il suo discorso.

Bernanke ha anche parlato della commissione bilancio della Camera, affermando che la ripresa americana appare su un solido percorso di recupero, anche se potrebbero volerci anni prima che il mercato del lavoro riesca a recuperare gli 8,5 milioni di posti persi durante la crisi.

Aumento tassi di interesse probabilmente rimandato

Inizialmente si era ipotizzato che la Banca centrale europea decidesse di alzare i tassi di interesse intorno alla fine del 2010, tuttavia la crisi che sta attraversando l’economia europea ha indotto la maggior parte degli economisti a ritenere che l’aumento dei tassi sarà ulteriormente rimandato, probabilmente alla seconda metà del 2011.

A farlo ipotizzare non sono solo le difficoltà mostrate da alcuni paesi europei e l’instabilità dell’economia del vecchio continente ma soprattutto la decisione della Bce di reintrodurre le operazioni di finanziamento straordinarie alle banche, interrotte nei mesi scorsi per via del progressivo miglioramento della situazione economica generale.

Bri segnali pericolosi dalle banche

bri

A Basilea c’è stato un incontro tra i governatori e i banchieri più importanti al mondo, e non a caso si è tenuto alla Banca dei regolamenti internazionale, spesso chiamata la banca centrale delle banche centrali, per il suo ruolo molto importante.

Le autorità hanno parlato del rischio di una seconda ondata di crisi, soprattutto in seguito all’euforia degli ultimi mesi, al ritorno alle attività di trading, ai superbonus per i bancari di punta e al costo del denaro, tutti fattori che potrebbero mettere in allarme l’intero sistema.

E’ stato principalmente il direttore della Bri, Jaime Caruana, ex governatore della Banca di Spagna, a sollevare la questione, sostenendo che si stanno iniziando a vedere segnali preoccupanti.