La politica di stimolo della FED si è dimostrata inefficace nel raggiungimento di un obiettivo cruciale per l’economia: la creazione di più posti di lavoro negli Stati Uniti. Il quantitative easing della Banca centrale americana, dopo tre anni di inieizioni mensili,  non ha fatto nulla per portare il paese alla piena occupazione. La fotografia scattata sulla situazione occupazionale negli Stati Uniti relativa al mese di agosto non ha lasciato dubbi: dopo l’ultimo scoraggiante rapporto  diffuso dal Bureau of Labor Statistics,  per il terzo mese consecutivo si conferma il trend negativo. Un estate  senza lavoro per gli americani.
Ben Bernanke
FED: fumata nera. Incertezza e volatilità sui mercati
L’atmosfera di incertezza e confusione non è stata dissipata. Anche se la Federal Reserve ha deciso di non apportare alcuna modifica alla propria politica monetaria (almeno per ora) e dunque di ridimensionare gli enormi sforzi di stimolo economico, il rilascio dei minutes della banca centrale americana suggeriscono che nulla è ancora definito. La Fed sembra privilegiare la linea del “wait and see”, lasciando Wall Street e le piazze del resto del mondo particolarmente nervose.Â
Bernanke ottimista sulla ripresa dell’economia
Secondo Bernanke la crescita accelererà nella seconda metà del 2011, infatti secondo il numero uno della Fed il rallentamento dei mesi scorsi sarebbe da imputare alla catastrofe avvenuta in Giappone.
Federal Reserve nuovi stimoli all’economia
Durante questo discorso, Bernanke ha dichiarato che gli Stati Uniti devono pensare innanzitutto alla propria economia, prima che a quella degli stati esteri, ed ha ricordato come il suo obiettivo in veste di presidente della Fed sia quello di tenere stabili i prezzi e promuovere l’occupazione.
Federal Reserve tassi di interesse invariati
La Fed, per bocca di Ben Bernanke, ha anche affermato come la ripresa economica possa essere più lenta del previsto, soprattutto negli Stati Uniti.
Economia Usa in ripresa secondo Bernanke
Bernanke è stato abbastanza rassicurante nei confronti dell’economia degli States, portando beneficio anche ai mercati che hanno segnato notevoli rialzi dopo il suo discorso.
Bernanke ha anche parlato della commissione bilancio della Camera, affermando che la ripresa americana appare su un solido percorso di recupero, anche se potrebbero volerci anni prima che il mercato del lavoro riesca a recuperare gli 8,5 milioni di posti persi durante la crisi.
Aumento tassi di interesse probabilmente rimandato
A farlo ipotizzare non sono solo le difficoltà mostrate da alcuni paesi europei e l’instabilità dell’economia del vecchio continente ma soprattutto la decisione della Bce di reintrodurre le operazioni di finanziamento straordinarie alle banche, interrotte nei mesi scorsi per via del progressivo miglioramento della situazione economica generale.
Bri segnali pericolosi dalle banche
Le autorità hanno parlato del rischio di una seconda ondata di crisi, soprattutto in seguito all’euforia degli ultimi mesi, al ritorno alle attività di trading, ai superbonus per i bancari di punta e al costo del denaro, tutti fattori che potrebbero mettere in allarme l’intero sistema.
E’ stato principalmente il direttore della Bri, Jaime Caruana, ex governatore della Banca di Spagna, a sollevare la questione, sostenendo che si stanno iniziando a vedere segnali preoccupanti.