Bernanke: la fine della crisi è vicina

by Redazione 1

Il governatore della Federal Reserve Ben Bernanke ha mostrato un inaspettato ottimismo affermando che la crisi economica, che ha avuto..

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Il governatore della Federal Reserve Ben Bernanke ha mostrato un inaspettato ottimismo affermando che la crisi economica, che ha avuto effetti devastanti sulle economie mondiali, potrebbe terminare entro la fine del 2009, consentendo così ai principali istituti bancari e alle varie industrie di cominciare una lenta ripresa già dagli inizi del 2010.

L’ottimismo di Bernanke, come lui stesso ha spiegato, deriva dal bassissimo livello dei tassi che probabilmente rimarrà tale per molto tempo, circostanza che costituisce un forte stimolo per l’intero sistema economico.


Bernanke, dopo aver prospettato l’imminente fine della crisi economica, ha affermato che non è assolutamente necessario procedere alla nazionalizzazione delle banche poichè esse dovrebbero essere in grado di resistere per almeno un altro anno, giusto il tempo necessario per la fine della crisi e l’inizio della ripresa.

Le uniche azioni da compiere, ha affermato Bernnke, sono quello volte a verificare che le banche dispongano di capitale sufficiente per adempiere alle loro funzioni e di esercitare un controllo volto a verificare che esse stiano compiendo quanto necessario per diventare sostenibili a lungo termine.

Bernanke, tuttavia, ha affermato che per far sì che la crisi termini entro il 2009 è necessario che il governo continui la sua azione di stimolo economico per stabilizzare le istituzioni finanziarie e i mercati. Secondo il governatore, infatti, se le azioni intraprese da parte dell’amministrazione governativa, da parte del Congresso e della Federal Reserve riusciranno a ripristinare un certo grado di stabilità finanziaria, non vi è alcun motivo per dubitare che la crisi si concluderà entro la fine del 2009 e che, quindi, il 2010 sarà l’anno della ripresa.


Bernanke, quindi, attraverso le sue parole ha cercato di porre fine ai timori che negli ultimi giorni avevano colto i principali investitori dopo la notizia di una possibile nazionalizzazione delle banche, possibilità che a suo avviso non ha alcuna ragion d’essere.

Le parole del governatore della Federal Reserve hanno avuto conseguenza positive in borsa dove il Dow Jones ha guadagnato il 3,32%, l’S&P 500 il 4,01% e il Nasdaq Composite il 3,90%. E’ andata ancora meglio per i titoli finanziari con Citigroup che è salita del 21,50% e Bank of America del 20,97%.

Fonte | Reuters

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