Arkimedica cambia nome in Eukedos

Arkimedica cambia nome in Eukedos. Il cambio di denominazione sociale è stato approvato dall’Assemblea Straordinaria degli Azionisti di Arkimedica S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari. L’Assemblea in sede ordinaria ha tra l’altro approvato anche il Bilancio al 31 dicembre del 2011, ha confermato la nomina di due amministratori, ed ha nominato i nuovi componenti del Collegio Sindacale della società.

Entrando maggiormente nel dettaglio, per quel che riguarda i conti annuali, Arkimedica S.p.A. ha chiuso il 2011 con un valore della produzione ad 82 milioni di euro a fronte di un MOL, il margine operativo lordo, negativo per 80 mila euro.

Bilancio Arkimedica gennaio dicembre 2011

Un bilancio consolidato, per l’esercizio 2011, che è stato predisposto andando ad adottare il presupposto della continuità aziendale. E’ stata questa la scelta del Consiglio di Amministrazione di Arkimedica S.p.A. in ragione del fatto che, a seguito di opportune verifiche, si ritiene che la società abbia risorse adeguate per la propria esistenza a livello operativo nel futuro e comunque per l’intero esercizio in corso.

Dal progetto di bilancio approvato dal CdA è emerso che nel 2011 Arkimedica ha conseguito un valore della produzione di 82 milioni di euro a fronte di un margine operativo lordo consolidato negativo per 80 mila euro rispetto ad un valore positivo per 2,1 milioni di euro registrato al 31 dicembre del 2010.

Arkimedica chiede il concordato preventivo

Al fine di poter gestire sia il debito commerciale, sia quello finanziario, Arkimedica S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari, ed attiva nel settore healthcare, ha bisogno di accedere alla procedura di concordato preventivo.

La domanda di ammissione a tale procedura è stata deliberata dal Consiglio di Amministrazione della società tenendo conto sia dei risultati negativi conseguiti, sia di una situazione di tensione a livello finanziario che interessa sia la Arkimedica, sia buona parte delle proprie aziende controllate.

Nuova linea di credito per Risanamento

risanamento

Le banche che partecipano al piano di salvataggio di Risanamento hanno comunicato la loro intenzione di concedere l’apertura di un’ulteriore linea di credito da 76 milioni di euro a favore del gruppo immobiliare che attualmente si trova in stato di amministrazione controllata.

Le banche di cui parliamo sono Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banca Popolare di Milano, Banco Popolare e Banca Monte dei Paschi di Siena, tutti istituti che hanno scelto di aderire all’accordo di ristrutturazione del debito di Risanamento e che hanno espresso parere positivo per l’apertura di un ulteriore linea di credito, decisione che deriva anche dalla necessità di fornire ulteriori garanzie, soprattutto dopo la contestazione da parte dell’Agenzia delle Entrate dell’Iva relativa ad alcune transazioni immobiliari di trading.

Lehman Brothers, in europa richieste in giudizio per 100 miliardi

lehman brothers

PriceWaterhouseCoopers è la società di revisione che è stata nominata amministratore straordinario della divisione europea di Lehman Brothers dopo il suo fallimento avvenuto scorso settembre.

Al momento PricewaterhouseCoopers rappresenta un gran numero di società le quali hanno tempo fino al 22 settembre per per avanzare le richieste presso il tribunale fallimentare di New York. Tuttavia, nonostante manchino ancora più di 20 giorni, la società di revisione ha già formulato una stima affermando che le richieste in giudizio potrebbero arrivare addirittura a 100 miliardi di dollari.

Banche USA fallite, ecco la lista

crisi usa

E mentre il colosso americano Citigroup ricomincia a fare utili, la lista delle banche americane fallite si fa lunghissima e solo nel primo trimestre 2009 gli istituti di credito usa falliti sono 25. La crisi finanziaria ha portato ad avere un grande buco nelle banche americane dovute soprattutto alla crisi dei consumi e al mancato pagamento delle rate del mutuo o del prestito erogato.

Le banche USA, per colpa della svalutazione delle abitazioni, si sono trovate ad avere in mano, dopo eventuali pignoramenti, un numero di abitazioni di poco valore che nessuno era più in grado di acquistare. La lista delle banche americane fallite durante il periodo di crisi sono riportate di seguito:

Nuovo maxi finanziamento FED per AIG

logo della american international group

La Federal Reserve americana è pronta a finanziare ulteriormente la AIG (American International Group), gruppo assicurativo recentemente coinvolto in una situazione di estrema crisi: la Fed avrebbe infatti intenzione di effettuare una nuova iniezione di liquidità all’American International Group, foraggiando la compagnia con altri 37,8 miliardi di dollari.

Aig, salvata dalla banca centrale americana

fotografia della contrattazione aig in borsa

La American International Group, il maggior gruppo assicurativo degli Stati Uniti, è stato salvato dal fallimento, in extremis, dalla Federal Reserve, la banca centrale americana, che ha garantito un prestito di 85 miliardi di dollari.

Come contropartita, il governo americano assumerà il controllo della AIG, tramite una quota de79,9%.

Il prestito dato dalla Federal Reserve “contiene dei termini e delle condizioni fatti apposta per proteggere gli interessi delle autorità federali e di tutti i contribuenti”.

Subprime, ecco come nasce la crisi dei mutui in USA

casa in vendita con cartello for sale in america

Come sappiamo, negli ultimi mesi, le banche centrali hanno dovuto immettere una forte mole di liquidità nelle casse per fronteggiare le grosse perdite nei cali di borsa e in questo modo è stata ufficializzata la crisi dei mutui americana che si è riflettuta in tutto il panorama mondiale.

Vediamo insieme le cause che hanno portato a questa crisi:

Fallimenoto di Volare: ulteriori strascichi

Immagine di un aereo della flotta della ex compagnia aerea Volare web

Ancora oggi, come è normale che sia, ci sono degli strasichi derivanti dal fallimento della compagnia aerea Volare, avvenuto nel 2004.

La procura di Busto Arsizio, infatti, ha chiuso l’inchiesta sul fallimento valutato in 500 milioni di euro di Volare, compagnia low-cost. Il fascicolo dell’inchiesta conteneva delle indagini su 16 persone indagate per bancarotta fraudolenta, corruzione, appropriazione indebita e frode fiscale.

Soluzione Alitalia? non ancora!

Crisi alitalia

Intesa SanPaolo ha dichiarato che non è ancora giunto il momento di chiudere il fascicolo sulla vicenda Alitalia: secondo quanto dichiarato dal Presidente del consiglio di gestione Enrico Salza (la banca ha adottato un modello di governance duale) una soluzione definitiva non è quindi in procinto di arrivare sul tavolo dei vertici della compagnia di bandiera.

A dir la verità, uno spunto piuttosto interessante Salza l’ha pure proposto, sostenendo che non sta a Intesa SanPaolo affermare quando verrà sbrogliata la questione Alitalia.

Fannie Mae, Freddie Mac: insolvenza

Freeddie Mac

Il rischio di insolvenza per Freddie Mac e Fannie Mae, due agenzie specializzate nella concessione di finanziamenti immobiliari, si fa sempre più serio con il passare delle settimane e con il rinvio delle decisioni che potrebbero salvare le due società a garanzia pubblica. Secondo William Poole, ex presidente della Federal Reserve di St. Louise, il pericolo che le due compagnie possano entrare definitivamente in una profonda crisi, non sarebbe affatto lontano.

Fallimento sistema bancario USA

Dollaro americanoLa crisi finanziaria americana non conosce ancora battute d’arresto. Ha infatti alzato bandiera bianca la IndyMac Bank, mentre Freddie Mac e Fannie Mae sembrano desolatamente prendersi per mano per essere condotte verso la strada dell’insolvenza.

Il fallimento di IndyMac, nella fattispecie, sembra essere particolarmente significativo. Non si tratta infatti di una banca qualsiasi, ma di uno dei principali istituti di credito degli Stati Uniti, con attività finanziarie per oltre 32 miliardi di dollari.

Alitalia: salvataggio rispetterà la UE

Dopo il nostro approfondimento del 30 giugno, torniamo a parlare della vicenda Alitalia, oramai giunta a una prossima svolta grazie all’attesa decisione da parte dell’advisor Intesa SanPaolo. Corrado Passera, amministratore delegato dell’istituto di credito, al termine di un colloquio con il Commissario UE ai Trasporti, Antonio Tajani, ha dichiarato che non è ipotizzabile una soluzione del caso senza rispettare le normative e le prospettive europee.

Passera ha quindi ammesso di trovarsi dinanzi a una situazione notevolmente difficile, dalla quale, tuttavia, è possibile uscire. Sebbene occorrerà attendere probabilmente due o tre settimane prima di averne conferma ufficiale, più voci vicine alle società interessate sembrano essere concordi nel pensare a una soluzione che preveda una divisione della compagnia aerea di bandiera in due società, una newco e una bad company.

Tra i nomi più accreditati per la nuova Alitalia viene confermato anche nelle ultime ore quello di Carlo Toto, di Air One, mentre si registra un passo indietro da parte di Roberto Colaninno, inizialmente accostato alla cordata italiana in fase di creazione per il salvataggio di Alitalia, e poi discostatosi negli ultimi giorni (sebbene Colaninno non abbia mai esplicitamente aderito all’idea di entrare nel gruppo degli imprenditori).