
Entrando maggiormente nel dettaglio, per quel che riguarda i conti annuali, Arkimedica S.p.A. ha chiuso il 2011 con un valore della produzione ad 82 milioni di euro a fronte di un MOL, il margine operativo lordo, negativo per 80 mila euro.




Le banche di cui parliamo sono Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banca Popolare di Milano, Banco Popolare e Banca Monte dei Paschi di Siena, tutti istituti che hanno scelto di aderire all’accordo di ristrutturazione del debito di Risanamento e che hanno espresso parere positivo per l’apertura di un ulteriore linea di credito, decisione che deriva anche dalla necessità di fornire ulteriori garanzie, soprattutto dopo la contestazione da parte dell’Agenzia delle Entrate dell’Iva relativa ad alcune transazioni immobiliari di trading.

Al momento PricewaterhouseCoopers rappresenta un gran numero di società le quali hanno tempo fino al 22 settembre per per avanzare le richieste presso il tribunale fallimentare di New York. Tuttavia, nonostante manchino ancora più di 20 giorni, la società di revisione ha già formulato una stima affermando che le richieste in giudizio potrebbero arrivare addirittura a 100 miliardi di dollari.

Le banche USA, per colpa della svalutazione delle abitazioni, si sono trovate ad avere in mano, dopo eventuali pignoramenti, un numero di abitazioni di poco valore che nessuno era più in grado di acquistare. La lista delle banche americane fallite durante il periodo di crisi sono riportate di seguito:


Come contropartita, il governo americano assumerà il controllo della AIG, tramite una quota de79,9%.
Il prestito dato dalla Federal Reserve “contiene dei termini e delle condizioni fatti apposta per proteggere gli interessi delle autorità federali e di tutti i contribuenti”.

Vediamo insieme le cause che hanno portato a questa crisi:

La procura di Busto Arsizio, infatti, ha chiuso l’inchiesta sul fallimento valutato in 500 milioni di euro di Volare, compagnia low-cost. Il fascicolo dell’inchiesta conteneva delle indagini su 16 persone indagate per bancarotta fraudolenta, corruzione, appropriazione indebita e frode fiscale.

A dir la verità , uno spunto piuttosto interessante Salza l’ha pure proposto, sostenendo che non sta a Intesa SanPaolo affermare quando verrà sbrogliata la questione Alitalia.

La crisi finanziaria americana non conosce ancora battute d’arresto. Ha infatti alzato bandiera bianca la IndyMac Bank, mentre Freddie Mac e Fannie Mae sembrano desolatamente prendersi per mano per essere condotte verso la strada dell’insolvenza.
Il fallimento di IndyMac, nella fattispecie, sembra essere particolarmente significativo. Non si tratta infatti di una banca qualsiasi, ma di uno dei principali istituti di credito degli Stati Uniti, con attività finanziarie per oltre 32 miliardi di dollari.

Passera ha quindi ammesso di trovarsi dinanzi a una situazione notevolmente difficile, dalla quale, tuttavia, è possibile uscire. Sebbene occorrerà attendere probabilmente due o tre settimane prima di averne conferma ufficiale, più voci vicine alle società interessate sembrano essere concordi nel pensare a una soluzione che preveda una divisione della compagnia aerea di bandiera in due società , una newco e una bad company.
Tra i nomi più accreditati per la nuova Alitalia viene confermato anche nelle ultime ore quello di Carlo Toto, di Air One, mentre si registra un passo indietro da parte di Roberto Colaninno, inizialmente accostato alla cordata italiana in fase di creazione per il salvataggio di Alitalia, e poi discostatosi negli ultimi giorni (sebbene Colaninno non abbia mai esplicitamente aderito all’idea di entrare nel gruppo degli imprenditori).