
Per quanto riguarda le previsioni l’amministratore delegato Sergio Marchionne continua a ribadire che il terzo trimestre sarà in linea con i target, quasi a lasciar intendere che probabilmente non ci sarà alcuna sorpresa.
Per quanto riguarda le previsioni l’amministratore delegato Sergio Marchionne continua a ribadire che il terzo trimestre sarà in linea con i target, quasi a lasciar intendere che probabilmente non ci sarà alcuna sorpresa.
L’amministratore delegato, in particolare, ha spiegato che il terzo trimestre è andato bene e che è possibile che si decida di rivedere al rialzo gli obiettivi per l’anno in corso a fronte della possibilità che si riescano a raggiungere risultati migliori rispetto a quelli precedentemente auspicati.
Marchionne si è detto possibilista sulla quotazione del marchio di Maranello a Piazza Affari, affermando che però attualmente non c’è nulla di concreto e soprattutto nulla di concreto nel breve termine.
Secondo quanto riportato da Repubblica, infatti, da questa estate Daimler avrebbe messo gli occhi su Fiat Industrial e avrebbe addirittura già avanzato una proposta pari a 9 miliardi di euro.
La casa torinese avrebbe fatto segnare un calo del 12,8% delle vendite totali in Europa, con circa 706.920 unità vendute, mentre l’attesa per il mercato è un calo generale del 2,4% a 8,79 milioni di auto.
Le previsioni del gruppo del Lingotto sono di vendere 1.400 esemplari dell’auto entro la fine dell’anno; il prezzo è di circa 14.500 euro. Ricordiamo che pochi mesi fa fu siglata un’alleanza da parte di Sergio Marchionne, Ad Fiat, e Sollers presso l’impianto del Tatarstan, alla presenza di Putin.
Nei giorni scorsi Fondiaria Sai, che detiene il 5,257% del gruppo editoriale italiano del Corriere dellla Sera, ha confermato l’intenzione di non lasciare.
Marchionne, infatti, ha sottolineato l’estrema debolezza del mercato automobilistico europeo, circostanza che era già stata ampiamente prevista ad inzio anno, quando si era parlato del 2010 come un anno di transizione a causa dello stop agli incentivi da parte di quasi tutti i governi europei.
Michael Brendel, portavoce di Volkswagen, si è però limitato a dire che la casa automobilistica non è intenzionata a commentare le indiscrezioni di stampa, tuttavia si tratta di un’ipotesi alquanto remota.
Se si considerano in singoli paesi, invece, i cali più consistenti si sono verificati in Germania (-28,6%), Italia (-25,4%), Spagna (-23%), Gran Bretagna (-10%) e Svizzera (-6%).
Fiat e Tata Motors, infatti, sono già socie nella joint venture Fiat India Automobiles che, presso l’impianto di Ranjangaon in Maharashtra, produce la Grande Punto, la Linea e la Palio. Nello stesso stabilimento, inoltre, vengono realizzati i propulsori diesel da 1,3 litri e benzina da 1,2 e 1,4 litri, 200.000 vetture, 300.000 motori e 300.000 parti ed accessori all’anno, senza contare che Tata Motors si occupa anche della distribuzione in India di vetture a marchio Fiat in forza di un ulteriore accordo tra le due case automobilistiche.
Per quanto riguarda Peugeot, in particolare, la banca d’affari ritiene che il titolo al momento sia sopravvalutato e che per questo ogni possibile buona notizia futura sia già scontata nel suo valore attuale. Come se non bastasse, inoltre, la banca attende per la casa automobilistica francese una riduzione dei ricavi nel corso dei prossimi mesi, circostanza che ha inevitabilmente portato ad abbassare la sua raccomandazione sul titolo.
Secondo le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano, che cita una fonte vicina al ministero della difesa russo, la joint venture prevede che l’assemblaggio di questi veicoli sarà compiuto in Russia e comincerà entro la fine del 2010, in cooperazione con Rostekhnologuii, il gruppo russo di proprietà pubblica che ha il compito di occuparsi dell’esportazioni di armi.