Dopo sei mesi di ribassi, nello scorso mese di luglio del 2012 in Italia, per chi lavora in campagna, sono tornati a crescere i prezzi all’origine per le materie prime agricole. A metterlo in evidenza, attraverso il proprio giornale online, è stata la Coldiretti in accordo con le ultime rilevazioni effettuate dall’Ismea. In particolare, il dato medio indica un incremento del 2,2% per quel che riguarda i prezzi rispetto comunque a forti scostamenti in base al tipo di produzione.
E comunque c’è anche da dire che il rialzo dei prezzi all’origine non va a compensare quello che è, a carico delle imprese agricole, l’inasprimento dei costi di produzione. Nel dettaglio, a luglio 2012 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente c’è stata un’impennata dei prezzi all’origine pagati per gli ortaggi, per i semi e le sementi, per la frutta, per il vino ed in generale per le culture industriali.
Carlsberg, uno dei produttori di birra più importanti d’Europa, ha annunciato di esser costretto a rivedere le proprie previsioni sugli utili e sui ricavi da vendita di fine anno, dichiarandosi inoltre pronta a effettuare dei tagli sul fronte delle risorse umane (e chiudere un impianto in Gran Bretagna) per far fronte alle mutate condizioni dei mercati di sbocco.
Uno dei principali rivenditori al dettaglio del mondo, la francese Carrefour, ha recentemente annunciato i propri dati economici relativi al terzo trimestre del 2008. Stando alle informazioni ufficialmente diramate alla stampa, Carrefour avrebbe conseguito ricavi per 24,7 miliardi di euro, con un incremento del 7% circa rispetto ai 23,1 miliardi di euro ottenuti durante lo stesso periodo dello scorso anno.
Il risultato evidenziato da Carrefour è pressochè in linea con le aspettative degli analisti, ma non per questo privo di interessanti spunti di analisi.
Gli utili di McDonald’s, società leader tra le catene di ristorazione, hanno ottenuto un livello piuttosto sostanzioso durante il terzo trimestre dell’anno, superando le stime degli analisti grazie a un deciso aumento delle vendite favorito da diverse politiche di marketing che hanno evidentemente riscosso successo nei mercati di destinazione.
Le vendite sono infatti cresciute del 6,2% su base annua, con una flessione registrata negli soli Stati Uniti, comunque ampiamente compensata dal controbilanciamento ottenuto nei mercati europei ed asiatici.
Danone, il più importante produttore di yogurt al mondo, ha annunciato dei risultati trimestrali che hanno soddisfatto i propri investitori.
La società avrebbe infatti conseguito dei ricavi da vendite superiori del 32% rispetto a quanto realizzato durante lo stesso periodo dello scorso anno, grazie a dei prezzi di vendita più elevati, e alla contribuzione generata dall’operazione di takeover su Royal Numico, completata lo scorso anno.
Coca Cola ha ottenuto profitti netti nell’ultimo trimestre ben superiori alle attese degli analisti di Wall Street. Nonostante le difficoltà economiche internazionali, la domanda estera dei prodotti del noto marchio ha continuato la sua crescita su ritmi sostenuti, compensando così la flessione ottenuta sul mercato domestico.
Secondo quanto comunicato dalla società americana, gli utili netti per il terzo trimestre solare sono saliti a 1,89 miliardi di dollari, pari a 81 centesimi per azione, rispetto a 1,65 miliardi di dollari, o 71 centesimi per azione, conseguiti durante lo stesso periodo dello scorso anno.