
I titoli societari hanno di conseguenza lasciato sul terreno della Borsa il 12%, per un calo che è rappresentativo del peggior passo indietro da quel purtroppo noto settembre 2001.
I titoli societari hanno di conseguenza lasciato sul terreno della Borsa il 12%, per un calo che è rappresentativo del peggior passo indietro da quel purtroppo noto settembre 2001.
E così Credit Suisse, in una delle sue ultime valutazioni, ha deciso di premiare il produttore tedesco BMW (sollevando i suoi titoli da “underperform” a “outperform”) ed ha invece punito i francesi di Renault, per i quali il cambio di rating è stato inverso (da “outperform” a “underperform”).
Nonostante questo, la FIAT non si lascia scoraggiare e l’AD Sergio Marchionne ha rilasciato delle interessanti dichiarazioni.
Stando alle dichiarazioni ufficiali di Zheng Xiaoli, portavoce della compagnia a Shanghai, le negoziazioni per una “cooperazione tecnica” sono già cominciate, anche se mancano dettagli sull’attuale stato dei colloqui tra le parti.
In Italia, infatti, si sono immatricolate 77.156 auto, eben il 26% in meno dello scorso anno. A luglio, invece, il divario tra luglio 2008 e luglio 2007 era stato di un -10%.
Considerando tutto l’anno 2008 rispetto al 2007, il calo globale è stato del 12% .
L’operazione, sostiene la compagnia, si è resa necessaria al fine di supportare la crescente domanda asiatica.
Nella regione Sud-Asiatica, infatti, le vendite stanno crescendo ad un ritmo vicino al 10% annuo: un trend di sviluppo che contrasta nettamente con quello che è l’attuale andamento della domanda domestica, con il mercato statunitense che rimane da mesi in una situazione di evidente difficoltà .
Il più grande mercato auto del mondo, quindi, pare destinato alle sofferenze anche per il semestre appena iniziato. Così come sul trend negativo, c’è concordia anche sulle cause che hanno condotto alla crisi del settore, derivanti da una combinazione tra l’incremento incontrollato dei prezzi del gas e del petrolio, e le strette creditizie che riducono le possibilità di acquisto da parte dei consumatori.
Volkswagen ha ora l’occasione di ampliare ulteriormente i propri business, concentrandosi – oltre che sul segmento principale, rappresentato dai veicoli privati e quelli commerciali leggeri – anche sui camion e su altri veicoli superiori alle 16 tonnellate di peso. L’autorizzazione da parte dell’Unione Europea si è resa necessaria in virtù del possesso, da parte di Volkswagen, di una partecipazione minoritaria in MAN, un produttore tedesco di veicoli pesanti.