Rating Enel promosso da UBS

UBS ha alzato il rating sul titolo Enel portandolo da “neutral” a “buy” e il target sul prezzo a 4,30 euro. A spingere la banca d’affari a promuovere il colosso energetico è stata soprattutto la buona performance realizzata da Endesa e dalle altre compagnie del gruppo che operano a livello internazionale.

UBS è inoltre certa che Enel riuscirà a trarre beneficio dalla modifica di alcune regole contabili, per questo ha rivisto al rialzo le sue stime per il periodo che va dal 2011 al 2014.

Target price Eni alzato da UBS

A confermare che Eni è uno dei titoli con maggiore potenziale di crescita è UBS che questa mattina ha alzato il rating da neutral a buy e il prezzo obiettivo da 18,50 a 20 euro.

La decisione degli esperti è motivata dal fatto che Eni è senza dubbio una delle società più apprezzate d’Europa, questo nonostante il 2009 sia stato un anno piuttosto difficile per la compagnia, soprattutto a causa del mancato ricevimento di un pagamento in contanti da parte di Gazprom.

Bilancio Eni 2009

Eni ha chiuso il 2009 con un utile netto in calo del 47,7% a 4,62 miliardi, una flessione questa che il colosso energetico ha ricondotto soprattutto al peggioramento dello scenario petrolifero nei primi nove mesi dell’anno, nonchè al calo del margine di raffinazione, senza contare l’andamento svavorevole dei prezzi dei prodotti petroliferi e il minore contributo delle partecipazioni valutate a equity che hanno pesanto non poco sull’utile netto.

Se si considera solo il quarto trimestre l’utile netto ammonta a 0,64 miliardi, da confrontare con la perdita di 0,87 miliardi registrata nello stesso periodo del 2008. Si tratta di un dato questo che supera le previsioni degli analisti e che si ritiene sia stato conseguito per via del rimbalzo del prezzo del petrolio nell’ultima parte dell’anno.

Morgan Stanley abbassa il suo giudizio su Eni

Morgan Stanley

Il giudizio di Morgan Stanley penalizza Eni, il broker ha infatti abbassato la sua valutazione da “equal weight” a “underweight“, lasciando così che il gruppo di San Donato Milanese finisca in fondo alla lista dei titoli ritenuti dal broker piuttosto interessanti per gli investitori.

Quello che secondo Morgan Stanley manca ad Eni è la capacità di fornire una certa dose di sicurezza agli investitori, il broker ha infatti evidenziato come la linea prevalente di Eni sia quella delle acquisizioni opportunistiche, mentre al contrario la maggior parte dei suoi concorrenti segue una linea strategica pianificata.

Piano strategico Snam Rete Gas 2009-2012

gas

L’amministratore delegato di Snam Rete Gas, Carlo Malacarne, ha illustrato il piano strategico che il gruppo intende mettere in atto nel periodo compreso tra il 2009 e il 2012. Il piano è stato realizzato alla luce del processo di integrazione con Italgas e Stogit e che consente a Snam Rete Gas di essere in grado di mettere in atto una serie di investimenti per lo sviluppo del sistema gas in Italia.

Nel periodo indicato, infatti, il piano prevede investimenti da 6,4 miliardi di euro, di cui 1,4 miliardi nel 2009. Per quanto riguarda il settore del trasporto e della rigassificazione l’obiettivo è anzitutto quello di migliorare la qualità del servizio di trasporto contribuendo al contempo alla creazione di una rete del gas in Europa.

Petroliferi e farmaceutici a confronto

settore petrolifero

Sono i due settori maggiormente sotto i riflettori in questo momento e i titoli azionari da tenere in considerazione sono Eni, Totalfina e British Petroleum per il settore petrolifero e Bayer e Roche per il settore farmaceutico. Il titolo Bayer è un titolo molto interessante poichè l’azienda è in grado di investire in diversi settori tra cui ricordiamo il settore agroalimentare e quello della chimica fine.

Il settore agricolo infatti è quello che nei prossimi anni dovrebbe dare molte soddisfazioni. Il settore farmaceutico in America risente molto le azioni di governo e soprattutto la riforma sanitaria che è il cavallo di battaglia di Obama alle prese con la votazione in senato sulla quale si prevedono scontri.

Oleodotto Samsun-Ceyhan, Eni firma accordo con Russia e Turchia

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Attraverso un comunicato Eni ha reso noto che Italia, Russia e Turchia hanno firmato la dichiarazione congiunta per la realizzazione dell’oleodotto Samsun-Ceyhan che andrà a collegare le coste turche del Mar Nero e del Mediterraneo.

Il comunicato specifica anche che alla firma dell’accordo erano presenti oggi a Milano il Vice Primo Ministro della Federazione Russa Igor Ivanovich Sechin, il Ministro dell’Energia russo Sergei Shmatko, il Ministro dell’Energia della Repubblica Turca Taner Yildiz e il Ministro per lo Sviluppo Economico della Repubblica Italiana Claudio Scajola.

Enel, possibile emissione obbligazionaria negli Stati Uniti

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Secondo quanto riportato dal Il Sole 24 Ore Enel sta pianificando un’emissione obbligazionaria negli Stati Uniti del valore di 3,5 miliardi di euro, ovvero 5 miliardi di dollari.

L’operazione, che sempre secondo quanto riportato dal quotidiano potrebbe essere attuata entro tempi brevi, appare perfettamente in linea con quanto detto all’inizio di settembre dall’amministratore delegato di Enel Fulvio Conti il quale ha affermato che il gruppo stava valutando diverse emissioni non solo in euro, ma anche in sterline e in dollari.

Erg resistra una perdita di 38 milioni nel primo semestre 2009

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Erg ha chiuso il primo semestre del 2009 con un ingente perdita che ammonta a ben 38 milioni di dollari, un risultato disastroso se paragonato all’utile di 56 milioni di dollari registrato nel primo semestre dello scorso anno.

Per quanto riguarda il risultato operativo netto è stata registrata una perdita di 61,2 milioni di euro rispetto ai 207,5 milioni di euro guadagnati durante il primo semestre 2008, l’utile pretasse, invece, è stato di 35,9 milioni di euro rispetto ai 377,7 milioni dello stesso periodo dello scorso anno.

Edison, utile in crescita nel primo semestre 2009

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Edison ha diffuso i dati relativi al primo semestre del 2009 che è stato chiuso con un utile netto di 122 milioni di euro, in crescita del 19,6% rispetto allo stesso periodo del 2008. I ricavi, invece, sono stati di 4,589 miliardi, ossia in calo del 6,6%, mentre il margine operativo è sceso del 9,5% a 732 milioni, così come pure il risultato operativo in calo del 19,9% a 354 milioni.

Un risultato niente male se si tiene conto del difficile contesto economico in cui è stato ottenuto, un semestre in cui i consumi dell’energia elettrica sono scesi dell’8,2% e quelli del gas dell’11,8%.

Eni, via libera all’emissione di obbligazioni

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L’aumento di capitale Eni ha ricevuto il via libera da parte della Consob che ha approvato il prospetto informativo relativo all’offerta pubblica di sottoscrizione di nuove obbligazioni da parte dei risparmiatori italiani.

L’operazione ha un valore complessivo che ammonta ad 1 miliardo di euro e potrà essere aumentato fino ad un massimo di 2 miliardi qualora il numero delle richieste avanzata sia tale da rendere necessario un incremento.

Eni firma un’alleanza con Quicksilver Resources

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Attraverso un comunicato L’Eni ha reso noto di aver firmato un accordo con Quicksilver Resources, un produttore americano indipendente di gas naturale.

L’accordo, in particolare, prevede l’acquisizione da parte di Eni di una quota del 27,5% nell’area “Alliance“, ossia un’area che si estende per circa 53 km quadrati e nella quale si avviene la produzione di gas non convenzionale dalle argille della formazione Barnett Shale del bacino di Fort Worth.

Eni: profitti in calo ma superiori alle aspettative

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Il gruppo Eni ha comunicato i dati relativi all’andamento dei profitti in relazione al primo trimestre del 2009, periodo in cui il colosso dell’energia ha registrato una flessione del 42,7% dell’utile netto a 1,9 miliardi rispetto al primo trimestre del 2008.

L’utile netto adjusted é stato di 1,76 miliardi, scendendo quindi del 42,4%, ma nonostante ciò è stato comunque superiore alle attese. Gli analisti, infatti, avevano previsto un utile di 1,582 miliardi, -48% rispetto allo stesso periodo del 2008.