
Tra gli indagati figurano l’amministratore delegato Marco Patuano e un centinaio di persone tra manager e dipendenti della società .
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L’avviso di garanzia notificato a Patuano, tuttavia, è riconducibile al fatto che in virtù del ruolo ricoperto all’interno dell’azienda risulta responsabile ai sensi della legge sopra citata. I fatti contestati, infatti, risalgono al periodo compreso tra il 2001 e il 2008, ossia quando Patuano non era ancora amministratore delegato di Telecom.
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Ad iscrivere Patuano e gli altri manager e dipendenti di Telecom nel registro degli indagati sono stati i pubblici ministeri Massimo Carducci e Francesco Tajani che, nell’ambito di un’inchiesta riguardante milioni di carte prepagate “fantasma” e che va avanti ormai da più di un anno, accusa la compagnia telefonica italiana di ingiusto profitto (quantificato in circa 230 milioni di euro soltanto per l’anno 2008) derivante da alcune irregolarità nella vendita delle sim.
Secondo le prime indiscrezioni i reati ipotizzati sarebbero quelli di associazione per delinquere, ricettazione e falso, mentre non è invece ipotizzato il reato di truffa.