Il negativo delle borse europee danno forza al dollaro

by Redazione Commenta

La maggiore attenzione dovrà pero essere rivolta al tardo pomeriggio della giornata odierna quando verranno..

Un’altra giornata negativa per le borse europee ha portato a nuovi rafforzamenti di USD e JPY che hanno visto forti rialzi nei confronti della maggior parte delle valute salvo il GBP. Il motivo del crollo delle borse nella giornata di ieri può essere legato alle notizie uscite da Moody che ha dichiarato che il sistema bancario dell’Europa orientale sta diventando molto vulnerabile e il rischio di contagio per le banche dell’Europa occidentale con attività anche nell’est Europa è molto elevato.

In questo contesto molte istituzioni finanziarie potrebbero subire delle riduzioni nei rating. Neanche l’approvazione del piano di stimolo fiscale da parte del Presidente Obama, che ieri ha firmato il piano da 787 miliardi di dollari, ha avuto l’effetto di far recuperare il mercato azionario e rimangono molti dubbi sulla risoluzione della situazione attuale. Tra le notizie pubblicate ieri bisogna sottolineare il crollo del New York Fed Survey che ha segnato un crollo senza precedenti scendendo ben al di sotto delle aspettative e indicando che il settore manifatturiero vive un momentaccio.


I dati relativi ai flussi di capitali del mese di Dicembre hanno indicato dei rialzi a causa di maggiori afflussi di capitali esteri dovuti principalmente a incrementi negli investimenti in azioni, titoli di stato e simili.

Per oggi i dati da seguire maggiormente sono quelli relativi all’indice dei prezzi di importazione e quelli sul settore immobiliare. Il primo dato dovrebbe essere in notevole calo a causa dei continui cali nei prezzi delle materie prime. I dati sul settore Immobiliare dovrebbero segnare nuovi ribassi.

La maggiore attenzione dovrà pero essere rivolta al tardo pomeriggio della giornata odierna quando verranno pubblicati gli esiti della ultima riunione del FOMC che darà maggiori dettagli sulle prospettive di politica monetaria ed indicare la decisione della FED di operare direttamente sul mercato per stimolare l’economia. Sarà utile seguire con attenzione il mercato a partire dal discorso di Bernanke fino al post comunicazione del protocollo sull’ultimo incontro della FED e va considerato che questo evento potrebbe avere riflessi negativi sulla avversione al rischio con i conseguenti cali di borsa e gli effetti che ci saranno sull’euro/dollaro.


Il GBP si é rivelato molto forte negli ultimi giorni perdendo terreno solamente nei confronti del USD e questo anche perche i dati sull’inflazione si sono rivelati meno negativi del previsto e questo potrebbe far ritardare ulteriori tagli del costo del denaro. Per la mattinata di oggi sarà importante vedere cosa risulterà dalla pubblicazione del protocollo sull’ultimo taglio dei tassi di interesse ed eventuali dichiarazioni di King, governatore della BoE.

L’euro/dollaro ha rotto ieri notte finalmente il supporto chiave situato a 1.27 ed ha ripreso la sua corsa verso i minimi del 2008 situati a 1.23. Ha contribuito in tal senso la pubblicazione dei dati sopra citati da parte di Moody che ha sottolineato come siano aumentate le probabilità che si verifichi una crisi prolungata. In tal senso anche il principale quotidiano finanziario europeo ha sottolineato che le banche della zona Euro hanno la maggiore esposizione verso le attività dell’Europa centro-orientale con passività per 1.500 miliardi di dollari, pari cioè al 90% dell’esposizione delle banche della regione.

Ad aumentare la preoccupazione ha contribuito anche il ministro delle finanze tedesco che ha dichiarato che non esiste ancora un piano di salvataggio unico a livello europeo e persisterà questa situazione di incertezza fino a quando non verranno creati piani di azione che possano dare maggiore stabilita e possano eliminare gli asset tossici dai libri contabili delle principali istituzioni finanziarie. Riteniamo pertanto che l’avversione al rischio potrebbe persistere nei prossimi giorni/settimane.

Per la prossima notte da seguire la decisione da parte della Banca del Giappone relativamente ai tassi di interesse che verranno lasciati invariati ma eventuali dichiarazioni da parte della banca centrale potrebbero creare volatilità sui mercati.

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