Mariella Burani studia un aumento di capitale

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In vista della convocazione dell'assemblea straordinaria, che si riunirà il prossimo 16 dicembre, il consiglio di amministrazione di Mariella Burani Fashion Group

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In vista della convocazione dell’assemblea straordinaria, che si riunirà il prossimo 16 dicembre, il consiglio di amministrazione di Mariella Burani Fashion Group ha approvato la relazione sulla situazione patrimoniale della società al 30 settembre 2009.

L’assemblea straordinaria è stata convocata al fine di stabilire i provvedimenti necessari per far fronte alla perdita da 104,3 milioni di euro registrata al 30 settembre 2009. A tal fine il consiglio di amministrazione ha stabilito che proporrà all’assemblea l’utilizzo di tutte le riserve e che ammontano complessivamente a 18.049.593 euro, dunque a fronte di questa manovra la passività andrà a ridursi a 86.291.368 euro.


Il consiglio di amministrazione, inoltre, ha intenzione di richiedere la riduzione del capitale sociale da euro 15.552.000 a 120.000 euro, in questo modo la perdita da coprire sarà pari a 70.859.369 euro. Ma non è ancora finita, per eliminare ogni passività il consiglio di amministrazione proporrà un aumento di capitale da 83.497.495 euro che verrà attuato mediante emissione di azioni ordinarie che verranno offerte in opzione agli attuali azionisti ad un prezzo non superiore a 2,574 euro e che sarà determinato dal Consiglio di Amministrazione. Il consiglio di amministrazione, infine, chiederà all’assemblea la possibilità di collocare presso terzi l’eventuale parte di aumento di capitale rimasta inoptata.


Quello che il consiglio di amministrazione intende proporre all’assemblea straordinaria è un piano che appare efficace al fine di ripianare le perdite del gruppo, tuttavia anche se l’assemblea dovesse accettare tutte le richieste avanzate dal consiglio resta comunque da sciogliere un’altra questione, ossia il problema dei debiti con le banche.

Queste attendono di raggiungere un accordo per la ristrutturazione dei finanziamenti ma appare alquanto improbabile che si riesca ad ottenere tutto prima del 16 dicembre. Questo rappresenta un problema in quanto se così dovesse essere l’azionista principale Walter Burani, che attualmente detiene il 74%, potrebbe decidere di non confermare la propria adesione all’aumento di capitale.

Questo per la società rappresenta un serio rischio di fallimento, non solo perchè si verificherebbe una delle ipotesi di scioglimento della società previste dal codice civile ma anche perchè ci sarebbe una riduzione del capitale sotto il minimo previsto dalla legge.

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