Il Tesoro incontra l’Abi per firmare l’accordo sui Tremonti bond

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Giovedì 19 Marzo il ministro dell'economia Giulio Tremonti incontrerà l'Associazione Bancaria Italiana per sottoscrive l'accordo volto..

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Giovedì 19 Marzo il ministro dell’economia Giulio Tremonti incontrerà l’Associazione Bancaria Italiana per sottoscrive l’accordo volto a stabilire i paramtri relativi credito che le banche che emetteranno gli strumenti di patrimonializzazione sottoscritti dal Tesoro, i cosiddetti “Tremonti Bond“, dovranno concedere a famiglie e piccole e medie imprese.

Le prossime ore, quindi, dovranno necessariamente essere dedicate a risolvere quei punti su cui non c’è ancora pieno accordo tra l’Abi e il Tesoro. I punti dell’accordo già considerati sicuri ma su cui si attende comunque conferma sono sostanzialmente due. Il primo consiste nella sospensione della rata del mutuo per un periodo di 12 mesi accordato a chi vive un periodo di difficoltà e non riesce a pagare le rate del mutuo sottoscritto per l’acquisto della prima casa. Il secondo, invece, consiste in una dote fino a 240 milioni di euro per il fondo di garanzia delle Pmi.


Quindi, anche se il testo dell’accordo è stato già scritto piccole modifiche sono ancora possibili. Il Tesoro, in particolare vorrebbe che le banche utilizzassero una cifra compresa tra i 120 e i 240 milioni di euro, cioè tra l’1% e il 2% dei Tremonti bond, come fondo di garanzia per i finanziamenti alle piccole e medie imprese.

Altra richiesta del Tesoro, inoltre, è che il periodo di sospensione dal pagamento della rata del mutuo venisse accordato di diritto a chi incontra difficoltà nel pagamento a causa della perdita del posto di lavoro o della messa in cassa integrazione. Le banche, dal canto loro, sostengono che un anno di sospensione del pagamento di interessi sui mutui è un costo piuttosto elevato.


L’Abi, inoltre, ha bocciato la proposta del Ministero dell’Economia relativa ad un meccanismo che commisura l’erogazione del credito all’andamento dell’economia poichè sarebbe realmente difficile stabilire parametri quantitativi e qualitativi.

L’accordo, quindi, và a riprendere i sei punti elencati nel decreto legge: erogazione del credito alle piccole e medie imprese, dotazione fondo di garanzia, adeguatezza delle condizioni di credito adeguate, sospensione pagamento rate mutui prima casa, politica dei dividendi e rapporto trimestrale sul sostegno finanziario all’economia reale.

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