
Se si escludono le voci straordinarie l’utile per azione di Merck nel Q2 2010 sarebbe stato addirittura di 86 centesimi per azione.
Se si escludono le voci straordinarie l’utile per azione di Merck nel Q2 2010 sarebbe stato addirittura di 86 centesimi per azione.
A contribuire al netto calo dell’utile di Cir sono stati soprattutto i proventi straordinari che avevano contribuito per circa 110 milioni all’utile dell’esercizio del 2009.
Come dichiarato da Italcementi, la semestrale risente molto degli oneri finanziari netti per 57,7 milioni di euro, equivalenti ad un +2,3%, sui quali hanno inciso costi non ricorrenti per circa 21,4 milioni, rettifiche di valore negative di attività finanziarie per 20,7 milioni e imposte per 43,9 milioni (-23,8%).
Contestualmente alla diffusione dei risultati i vertici di Mediaset si sono detti ottimista per i prossimi mesi, soprattutto per quanto riguarda i proventi derivanti dagli investimenti pubblicitari, dove per il quarto trimestre dell’anno si prevede un rialzo del trend compreso tra il 4 e il 5%.
Nella prima metà dell’anno le spese generali si sono mantenute complessivamente pari al semestre di confronto, nonostante ci sia stato un aumento degli investimenti pubblicitari. Risultano in aumento anche gli oneri non ricorrenti legati ai piani di razionalizzazione della rete di negozi a gestione diretta, soprattutti negli Stati Uniti.
A spingere il gruppo a migliorare le stime sono stati soprattutto il risultati semestrali, da cui sono emersi ricavi in crescita del 19,8% 2.426,5 milioni di euro e un risultato operativo in crescita del 62,8% a 193,4 milioni di euro. A spingere in alto i risultati del gruppo è stato soprattutto il comparto Pirelli Tyre, che ha registrato la sua miglior performance in termini di risultato operativo, cresciuto del 54% a 121,8 milioni di euro.
I ricavi hanno registrato una crescita del 23,1% a 19,67 miliardi di euro, rispetto ai 16 miliardi del primo semestre dello scorso anno. In entrambi i casi si tratta di dati superiori alle previsioni degli analisti, che al contrario avevano previsto un utile netto di 380 milioni e ricavi per 18,85 miliardi.
Sono state superate e di molto le attese degli analisti, che avevano previsto un risultato pari a 10 milioni.
Nella prima metà dell’anno, Geox ha chiuso con un utile netto pari a 37,9 milioni di euro, in calo rispetto ai 56,6 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso.
Se si escludono le voci straordinarie, l’utile netto di Motorola sarebbe risultato essere pari a 9 centesimi per azione.
Sono invece aumentati del 2% i ricavi a quota 934,7 milioni di euro, i clienti sono aumentati del 3% rispetto a fine 2009, a quota 1.693.800, mentre le Sim attivate alla fine di giugno 2010 sono 290mila, con un incremento del 38% rispetto alla fine dell’anno scorso.
L’utile operativo del gruppo tedesco è raddoppiato arrivando a toccare quota circa 2 miliardi, in crescita anche i ricavi che hanno registrato un incremento del 22% a 33,2 miliardi. Gli analisti avevano previsto un utile operativo di 1,2 miliardi e ricavi per 29,4 miliardi.
Il gruppo è riuscito a ridurre le perdite soprattutto grazie ad un efficiente taglio dei costi che rientra nel piano di interventi attivato al’inizio della crisi economica e che nel periodo in questione ha generato benefici per 37,2 milioni di euro. Se si considerano solo i dati relativi al secondo trimestre, in particolare, è stato registrato un ritorno all’utile, pari a 21 milioni di euro.
Superiore alle attese anche il fatturato, cresciuto a 29,05 miliardi di euro rispetto ai 28,55 miliardi previsti. Se si considera solo il secondo trimestre, in particolare, i profitti sono aumentati a 2,12 miliardi di euro contro gli 1,83 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno, mentre le vendite sono cresciute del 9% a 15,12 miliardi di euro.